Il Consiglio Comunale ha sede nella parte antica di Palazzo Vecchio, in quella Sala de’ Dugento che fin dalla costruzione del Palazzo dei Priori aveva funzione assembleare, prendendo il nome proprio dal numero dei possibili partecipanti.
In realtà l’organo rappresentativo di Firenze, autonomo Comune, mutava nel numero e nei poteri con una certa frequenza, per cui il luogo addetto alle assemblee divenne il Salone dei Cinquecento.
La struttura attuale della Sala dei Duecento risale ai tempi di Lorenzo il Magnifico: Benedetto da Maiano progettò i lavori che riguardarono anche la decorazione del soffitto con stucchi lavorati e il portale marmoreo d’ingresso sul quale spicca il simbolo del SPQF, Senatus Popolusque Florentinus.
A partire dal 1545, per volere di Cosimo I, la sala fu arricchita da raffinati arazzi raffiguranti le Storie di Giuseppe Ebreo, realizzati da abili tessitori fiamminghi su cartoni di Bronzino, Pontormo, Salviati e oggi visibili a rotazione a gruppi di quattro, in occasione della mostra “Il ritorno di Giuseppe principe dei sogni” che durerà fino al 29 agosto 2021.
La funzione assembleare d’origine fu ipotizzata per la Sala con lo Statuto Leopoldino del 1848 ma sarà solo nel 1871 che la Sala de’ Dugento sarà scelta per ospitare il Consiglio Comunale. I lavori per il passaggio degli uffici da Palazzo Spini-Ferroni, dove allora si trovavano, a Palazzo Vecchio richiesero circa tre anni; la Giunta terrà la prima riunione l’11 settembre 1872 nella Sala di Leone X, mentre il Consiglio si insedierà nella Sala de’ Dugento dal 9 dicembre 1873, ininterrottamente fino ad oggi. La seduta inaugurale, infine, fu vissuta con la partecipazione di un grande pubblico, incuriosito dall’importante evento.