Nel corso del 2023, i toscani hanno dovuto affrontare un significativo aumento dei costi alimentari, come evidenziato dalle proiezioni sull'inflazione alimentare. Le famiglie fiorentine, tuttavia, sembrano essere le meno colpite da questa ondata di rincari, secondo i dati elaborati da Coldiretti Toscana sulla base delle informazioni dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
Il rincaro medio annuo per l'acquisto di prodotti alimentari di base, come pane, pasta, carne, frutta, verdura e bevande, è stato di 566 euro in più rispetto al 2022. Un incremento significativo rispetto ai 494 euro registrati l'anno precedente.
La provincia di Grosseto si è trovata in cima alla lista delle città più colpite, con un aumento di spesa di 689 euro, causato da un'infrazione media dell'11,7%. Al contrario, le famiglie della provincia di Firenze hanno registrato un indice dell'8,5%, risultando le meno penalizzate con un aumento di spesa di 501 euro.
Le differenze tra le varie aree della Toscana sono evidenti, con un divario significativo tra Nord e Sud della regione. Livorno (+654 euro) e Siena (+636 euro) seguono Grosseto nelle prime posizioni delle province più colpite, mentre Pisa (+572 euro), Pistoia (+566 euro), e Lucca (+560 euro) completano la classifica.
La presidente regionale di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani, commenta che ogni famiglia toscana ha dovuto affrontare una spesa aggiuntiva di poco più di mille euro in due anni, mettendo a dura prova molte economie familiari. L'analisi sottolinea il cambiamento nelle abitudini di spesa, con l'83% delle famiglie che preferisce prodotti in offerta e l'72% che si reca nei discount.
Tuttavia, nonostante un calo dell'inflazione alimentare dal 12,2% all'inizio dell'anno al 4,4% a dicembre, l'incertezza geopolitica e la crisi del canale di Suez potrebbero portare a nuovi aumenti dei prezzi. La situazione, secondo Cesani, è motivo di preoccupazione e potrebbe rimettere in discussione la tendenza positiva registrata verso la fine del 2023.
In risposta agli aumenti dei prezzi, l'analisi evidenzia che otto cittadini su dieci adottano strategie per controllare le spese, come la creazione di liste ponderate degli acquisti. Il 77% della popolazione toscana si avvale dei discount per la spesa, mentre l'83% cerca attivamente prodotti in offerta.
In sintesi, l'analisi dei rincari alimentari in Toscana nel 2023 riflette le sfide economiche affrontate dalle famiglie, sottolineando al contempo il cambiamento di comportamento nel modo in cui i toscani affrontano la spesa quotidiana.
Fonte dati: Coldiretti Toscana elaborazione dati Istat