"Una decisione che arriva, non casualmente, alla vigilia del G7 del Turismo è quella della giunta Funaro, che annuncia a Firenze una svolta decisa e ulteriore sul tema degli affitti brevi. Sara Funaro presenta un provvedimento di giunta che vieta le key box nel centro storico.
Il provvedimento ha l’obiettivo di essere retroattivo per ridurre l’impatto delle cassette di sicurezza con combinazione posizionate su palazzi, portoni e rastrelliere. Le key box, simbolo della proliferazione degli affitti turistici brevi, sono state recentemente al centro delle cronache per l’azione del comitato "Salviamo Firenze" (articolo qui).
Secondo l’annuncio della sindaca, il piano si sviluppa in dieci punti e si inserisce in una delibera di indirizzo che "promuove un modello di turismo più sostenibile, intende gestire i flussi e migliorare la qualità della vita dei residenti".
Per raggiungere questo obiettivo, la sindaca e l’assessore al Turismo, Jacopo Vicini, spiegano che si sta seguendo una doppia strategia. La prima prevede l’inserimento del divieto nel regolamento Unesco, uno 'scudo' normativo a tutela del decoro del centro storico. La seconda, certamente più complessa e con più incognite, si rifà alla normativa sulla sicurezza, che richiede agli host di comunicare alla questura, tramite un documento valido, le presenze turistiche in città.
A supporto di questa strategia c’è "la circolare del Viminale, che specifica come l’identificazione sia a carico" del proprietario o di chi gestisce l’appartamento, segnala Funaro. Il Comune prevede tempi e modalità di intervento differenti per ciascuna strategia. Nel primo caso, sfruttando la delibera di indirizzo approvata oggi in giunta e dopo aver consultato Regione e sovrintendenza, si procederà con la modifica del regolamento Unesco, passando poi per le commissioni e il Consiglio comunale. L’intervento sulla sicurezza, invece, richiederà "un approfondimento giuridico e normativo, al termine del quale decideremo come agire", ammette Funaro.
Affrontando la questione dal lato della sicurezza, la partita è complessa. In gioco, per esempio, c’è l’estensione del divieto delle key box anche fuori dal centro storico e, altro elemento significativo, la regolamentazione del check-in a distanza.
Su questo punto interviene l’assessore Vicini, che osserva: "A Venezia chi affitta per brevi periodi oltre i 120 giorni l’anno ha l’obbligo di risiedere in città e fare il check-in di persona. Però lì hanno una legge speciale". Funaro evidenzia come "una norma speciale sarebbe utile anche per Firenze, che è una città con alto impatto turistico. Invece dobbiamo fare affidamento sugli strumenti urbanistici o sul regolamento Unesco, e a volte non abbiamo proprio strumenti per intervenire".
Il piano prevede inoltre, in un altro punto, una serie di "limitazioni ai veicoli atipici", come i risciò con conducente e le cosiddette golf car di cui abbiamo già parlato recentemente (leggi qui).
"Anche in questo caso, il Comune farà riferimento al regolamento urbanistico, e anche qui la questione dovrà essere affrontata insieme alla Regione e alla Soprintendenza.
In un primo momento, l'idea è quella di limitarne la circolazione in alcune aree e strade del centro (da definire attraverso il confronto con gli enti competenti). Successivamente, in una fase successiva, 'vorremmo limitarne il numero'", aggiunge la sindaca Funaro spingendosi oltre.
Massimo Torelli, del comitato "Salviamo Firenze", commenta:
"Apprezzo il tempismo della Giunta rispetto all’azione di Salviamo Firenze, ma la proposta presentata coglie solo parzialmente il problema sollevato, che è di sostanza e non solo di estetica.
Intervento immediato su tutto il territorio comunale: È necessario intervenire tempestivamente, estendendo le azioni a tutto il territorio comunale, non solo per motivi di decoro.
Rimozione delle keybox dalle proprietà pubbliche: A Firenze serve un’ordinanza della Sindaca che preveda la rimozione immediata, entro 15 giorni, di tutte le keybox e dispositivi simili dalle proprietà pubbliche (come arredi stradali, rastrelliere, pali della segnaletica, ecc.). In caso di mancato adeguamento, si proceda alla rimozione forzata. (Qui l’esempio dell’ordinanza del Comune di Camogli: link)
Rispetto del TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza): È urgente che si garantisca l’applicazione del TULPS, che stabilisce l’obbligo di identificazione preventiva da parte di chi affitta le residenze turistiche.
Il Ministero degli Interni, in una recentissima nota interpretativa, specifica che:
- In ragione delle esigenze di pubblica sicurezza, l’obbligo di identificazione previsto dall’articolo 109 del T.U.L.P.S. può ritenersi assolto solo attraverso la verifica in presenza dell’identità personale dei clienti da parte del gestore della struttura ricettiva.
- È possibile ricorrere alla pratica del check-in online, che permette agli ospiti di fornire i propri dati prima dell’arrivo. Tuttavia, al momento dell’arrivo, il gestore o un suo incaricato è comunque tenuto a identificare il cliente mediante verifica del documento d’identità presentato.
Non vi è, dunque, alcuna incertezza normativa al riguardo (mi riferisco alle dichiarazioni della Sindaca). Inoltre, chiediamo l’attivazione di un piano d’azione tra la Questura e la Polizia Municipale per verificare il rispetto di tale norma.
Estensione del divieto di keybox e simili a tutto il territorio comunale: Il divieto delle varie forme di keybox, pulsantiere e dispositivi simili sulle vie pubbliche dovrebbe riguardare tutto il territorio comunale. È imbarazzante continuare a immaginare Firenze solo come una piccola area UNESCO.
Per affrontare questo, che è solo una parte del problema, le leggi già esistono. Coraggio, Giunta: dopo un primo timido passo, è necessario compierne ora uno più deciso."