“L’obiettivo è quello di potenziare la Fi-Pi-Li con corsie d’emergenza e, dove possibile, anche con la terza corsia grazie ad un intervento strutturale che comporta ingenti spese, non sostenibili con risorse pubbliche di cui godiamo”.
Così il presidente della regione Eugenio Giani ha risposto in Aula all’interrogazione del portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega) in merito all’introduzione del pedaggio per i tir sulla FI-Pi-Li.
“Né dal Pnrr né dai fondi strutturali europei vengono dati finanziamenti per le strade - ha detto il presidente Giani - quindi per non gravare sui cittadini, abbiamo ipotizzato un pedaggio selettivo, quello dei tir che sono identificabili dal punto di vista satellitare”. “Questo - aggiunge Giani - porterebbe ad un’entrata di 15/20 milioni l’anno".
Alla domanda di Landi se in merito a questa ipotesi i punti aperti contenuti nell’analisi di KPMG siano stati definiti, il presidente Giani ha risposto che “ancora siamo ad uno studio preliminare da approfondire e poi condividere in Consiglio”. Sull’esistenza in Italia di casi di pedaggiamento selettivo, il presidente ha citato la Pedemontana. Per Giani,“si tratta di un modello di buon senso e fattibile, è un modo per superare la logica dei caselli” e non presenta “profili di illegittimità o incostituzionalità tali da comportare il rischio di un’impugnazione, dagli esperti è stato detto che è regolare e già esiste”.
Riguardo alle ripercussioni sul tessuto economico regionale secondo Giani, “già i mezzi pesanti passano dalla Fi-Pi-Li, dopo diventerebbe un sistema di equilibrio” e sulla qualità della vita dei cittadini che abitano in località prossime alla Fi-Pi-Li conclude: “Quando in Italia è stato realizzato un sistema di pedaggiamento i mezzi hanno pagato, non hanno scelto le strade provinciali con i semafori”.
“Condivisibile su tanti aspetti la risposta del presidente” per il portavoce dell’opposizione Landi. “Siamo in accordo sulla necessità di rivisitare la Fi-Pi-Li nelle parti strutturali, con una corsia di emergenza e la visione del presidente è quella di aggiungere anche una terza corsia dove possibile”. “Abbiamo posto questa interrogazione perché pensavamo che la discussione, lo sviluppo e la costituzione di Toscana Strade fosse più imminente di quanto lei ci prospetta. Le rassicurazioni che questo tema verrà portato nel dibattito del Consiglio e nelle commissioni sono di buon auspicio”.