Erano più di 300 le persone che si sono radunate venerdì fino ad oltre le 22 a Firenze in piazza Santa Croce per partecipare a una manifestazione di protesta contro il coprifuoco.
Presenti in piazza anche i ristoratori di "Io apro" e tanta musica e balli che sono durati simbolicamente oltre alle 22.00 in segno di contestazione appunto contro la regola prevista dalle normative anti Covid.
L’evento regolarmente preavvisato alla questura secondo l’assessore alla sicurezza del comune di Firenze Benedetta Albanese, tuttavia era privo di tutte le autorizzazioni necessarie:
“L’amministrazione – ha affermato Albanese – non ha dato alcun tipo di autorizzazione nemmeno rispetto alla concessione del suolo pubblico, all’allestimento di un palco, all’uso di un drone e all’ingresso di mezzi nella piazza. Pertanto la polizia municipale sta procedendo ad emettere le sanzioni nei confronti responsabili e sono al vaglio ulteriori azioni contro il comportamento tenuti da questi ultimi”.
Al vaglio della polizia ci sarebbe inoltre la posizione di diversi partecipanti che non avrebbero indossato la mascherina durante la manifestazione: per loro potrebbe scattare una multa per violazione delle norme anti Covid.
“Il Comune – ha proseguito l'assessore Albanese – non ha autorizzato alcuna manifestazione perché non rientra nelle sue competenze, così come prevede l’articolo 18 del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza”.
Durissime le parole del Sindaco Dario Nardella dalla sua pagina facebook: “Prendiamo con nettezza le distanze da chi, approfittando di un’autorizzazione della questura a manifestare in piazza Santa Croce, improvvisa una discoteca in piazza con un palco abusivo, senza mascherine e distanze. È inaccettabile! La polizia municipale – aggiunge Nardella – sta procedendo ad individuare e sanzionare i responsabili di questa assurda vicenda. Chi ama Firenze non la usa a suo piacimento e nel disprezzo delle regole sfruttando la disperazione di cittadini e imprenditori. Questo da sindaco non lo permetto”.
Sulla vicenda è scontro anche politico dato che interviene sulla vicenda anche Nicola Armentano capogruppo Pd in nome del gruppo consiliare.
“Nessuno vuole ergersi a censore delle idee di una categoria o di un gruppo di persone, ma riguardo alla manifestazione di ieri sera in Santa Croce ci teniamo a sottolineare che, se manifestare il proprio dissenso è un diritto, rispettare le regole, tutte, e quelle per il contenimento della pandemia in particolare, è un dovere. Abbiamo visto immagini che non avremmo voluto vedere, assembramenti, persone senza mascherina. Questo non c’entra nulla con l’espressione del dissenso o il legittimo malcontento di chi è in difficoltà. Nulla. Non è il Comune a dover autorizzare queste manifestazioni, lo ha già spiegato l’assessore Albanese, ed è giusto e sacrosanto che si prendano le azioni opportune nei confronti di chi ha violato i regolamenti.
Il dovere di rispettare le regole vale per tutti, perché è grazie a chi quelle regole le rispetta ogni giorno, a costo di sacrifici, che anche organizzare una manifestazione di protesta è possibile”.
"Le parole di Nardella sono inaccettabili”, replica Saverio Di Giulio di Firenze Identitaria, “il sindaco si schiera ancora una volta contro i fiorentini e criminalizza gli imprenditori della città che dovrebbe amministrare.
Se il tessuto economico fiorentino sta vivendo un momento terribile è anche colpa sua con le sue ordinanze insensate si è dimostrato uno dei più feroci esecutori delle restrizioni governative. Non perde occasione per rilanciare, sempre in cerca di visibilità presso quei potentati economici che dalla crisi stanno traendo enormi guadagni a discapito dell'economia locale. Mentre assistiamo ad una cannibalizzazione sistematica della piccola e media impresa da parte delle multinazionali, Nardella attacca il diritto a manifestare e chiunque esprima dissenso per questa situazione. La sua presa di posizione è vergognosa.
La manifestazione è stata un vero e proprio scatto d’orgoglio dei cittadini contro le follie a cui sono sottoposti da 14 mesi, conclude Di Giulio, "Firenze Identitaria rivendica la propria partecipazione alla serata e la bontà delle rivendicazioni dei manifestanti. Nardella non possiede nessuna autorità morale per rilasciare patenti di amore per Firenze, lui che fiorentino è solo d'adozione e che dalla nostra città ha soltanto avuto, non si permetta mai più di esprimersi in quel modo. Siamo noi fiorentini, semmai, a rilasciare a lui tale legittimazione".