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Rapina in una gioielleria: la Polizia esegue un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre uomini

Tra le ipotesi di reato della Procura della Repubblica, anche quello di sequestro di persona: la vittima fu legata, imbavagliata e lasciata a terra

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Polizia Polizia © Polizia di Stato
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Ieri, lunedì 26 agosto, è stata eseguita dalla Polizia di Stato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze nei confronti di tre uomini, tra i 35 e i 68 anni, considerati autori di una rapina con sequestro di persona messa a segno lo scorso 30 aprile in una gioielleria in via dei Neri, quartiere 1, a Firenze.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, intorno alle 10 del 30 aprile, due degli indiziati sarebbero entrati nella gioielleria con la scusa di voler acquistare un anello esposto in vetrina. Il titolare avrebbe iniziato a confezionare l'oggetto quando, d’un tratto, sarebbe stato violentemente aggredito dai due finti clienti: uno di loro avrebbe rapidamente oltrepassato il bancone tappando con una mano la bocca del gioielliere impedendogli così di gridare, seguito da una serie di esplicite gravi minacce al fine che la vittima assecondasse le volontà dei malintenzionati. Successivamente, dopo essere stato percosso da pugni al viso, il Titolare sarebbe stato legato mani e piedi con dello scotch e imbavagliato. Infine i due rapinatori sarebbero fuggiti con un cospicuo bottino in gioielli e preziosi del valore stimato intorno di circa 200mila euro, lasciando il negoziate immobilizzato a terra. A soccorrerlo sarebbero stati alcuni passanti che hanno dato subito l’allarme al 112Nue.

La Squadra Mobile ha immediatamente acquisito ogni elemento utile a ricostruire la vicenda e, analizzando anche la videosorveglianza cittadina, sono arrivati a stringere il cerchio dei sospetti intorno ai tre indagati, già noti peraltro alle forze di polizia per precedenti penali, anche specifici. Le indagini, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Firenze, sono proseguite mediante attività tecnica e analisi di tabulati telefonici che hanno permesso di acquisire adeguati riscontri probatori in relazione al coinvolgimento soggettivo dei tre indagati, due dei quali esecutori materiali e il terzo, quale basista e organizzatore del “colpo”.

I due presunti autori materiali della rapina sarebbero un 35enne originario della provincia di Brindisi ed un fiorentino di 64 anni. Il terzo complice, un altro di Brindisi di 68 anni, che avrebbe invece partecipato alla fase organizzativa ed alla pianificazione del colpo. Al momento i titoli cautelari sono costituti dalla rapina aggravata in concorso, dal sequestro di persona, dal furto aggravato dei ciclomotori utilizzati per mettere a segno il colpo. L’effettiva responsabilità delle persone indagate e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a loro carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento le stesse persone sono assistite da una presunzione di innocenza.

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