La mancata crescita dei salari in Italia sta finalmente facendo discutere. Rifondazione Comunista sta portando avanti con una raccolta firme per l’istituzione di un salario minimo legale di 10 € l’ora. Secondo Rifondazione Comunista, quello di Pd, M5S, SI e Azione è infatti un accordo al ribasso su una proposta di salario minimo di 9 euro lordi. Una cifra di per sé insufficiente a garantire al lavoratore e alla sua famiglia quella vita libera e dignitosa prescritta dall’art. 36 della Costituzione. Le tantissime famiglie, in aumento, composte da un lavoratore o, come succede più spesso da una lavoratrice, con un familiare a carico, con questa cifra si collocherebbero sotto la soglia di povertà.
Ma c’è di più- prosegue Riìfondazione - la paga oraria una volta istituita non sarebbe agganciata automaticamente all’inflazione in quanto il testo della legge prevede di lasciare la decisione sull’adeguamento a una commissione paritetica tra sindacati e datori di lavoro; come dire campa cavallo!
A conferma dell’aleatorietà di eventuali aumenti i promotori dicono di voler “scongiurare la spirale salari prezzi”; il che se non fosse drammatico farebbe ridere nel momento in cui abbiamo salari che negli ultimi trent’anni sono diminuiti diventando i più bassi d’Europa, mentre le imprese stanno macinando profitti con aumenti dei prezzi del tutto ingiustificati rendendosi responsabili dei due terzi del tasso d’inflazione.
Ma l’attenzione di quella proposta a tutelare prima di tutto le aziende si rivela nel punto in cui si dice che l’adeguamento dei contratti esistenti alla nuova norma non avverrebbe a carico, se in tutto o in parte non è chiaro, delle aziende per le quali è prevista una compensazione per i costi dell’adeguamento. Gli aumenti, come avviene per il taglio del cuneo fiscale, non graverebbero sulle imprese ma sulla fiscalità generale, cioè di nuovo sui lavoratori e sulle lavoratrici.
Per questo Rifondazione Comunista continua la campagna a sostegno della proposta di legge presentata come Unione Popolare per un salario minimo di 10 euro lordi l’ora indicizzato automaticamente all’inflazione, pagato integralmente dalle imprese. 10 euro è il minimo per una vita degna.
Rifondazione Comunista invita tutte e tutti quelli che ritengono che un salario dignitoso sia uno dei fondamenti inderogabili per una società veramente democratica a firmare presso la Festa di Liberazione di Borgo San Lorenzo sabato 22 luglio dalle 19.00 alle 21.30.