OK!Firenze

Truffe Olio Extravergine. Antitrust sanziona Lidl, Pietro Coricelli e Carapelli-Firenze

  • 404
Truffe Olio Extravergine. Antitrust sanziona Lidl, Pietro Coricelli e Carapelli-Firenze Truffe Olio Extravergine. Antitrust sanziona Lidl, Pietro Coricelli e Carapelli-Firenze © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

L'Autorità per la concorrenza ed il mercato ha inflitto sanzioni importanti a Lidl Italia, Coricelli e Carapelli-Firenze per avere commercializzato come extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche organolettiche inferiori a quelle fissate con legge per la classe merceologica falsamente vantata. “Sul filo della trasparenza si gioca una partita che è molto importante a più livelli ­- commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato -  benefici per la salute dei consumatori, assetto idrogeologico del territorio e del paesaggio: nelle provincie di Firenze e Prato ci sono ben 27 mila ettari ad oliveto, il 30% dell'intero patrimonio olivicolo toscano

Nel dettaglio l'Autorità per la concorrenza ed il mercato ha multato Lidl Italia s.r.l. (con una sanzione di 550.000 euro per il marchio Primadonna), Coricelli (con una sanzione di 100.000 euro per il marchio omonimo Pietro Coricelli extravergine di oliva) e Carapelli-Firenze (con una sanzione di 300.000 euro per i marchi Sasso Classico, Carapelli Il Frantoio e Bertolli Gentile), per avere commercializzato come extravergine di oliva un olio diverso, con caratteristiche organolettiche inferiori a quelle fissate con legge per la classe merceologica falsamente vantata. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha concluso per l’ingannevolezza dei messaggi pubblicitari resi attraverso l’impiego di etichette, la diffusione di volantini cartacei e di messaggi via Internet che esaltano le caratteristiche di semplici oli di oliva vergini, lasciando credere erroneamente al consumatore che si tratti di oli di qualità superiore.

“Coldiretti da anni sta combattendo con denunce alle istituzioni competenti e campagne di sensibilizzazione per i consumatori gli effetti deleteri di tali pratiche -continua Ciampoli-, e siamo contenti della sinergia istituzionale che si è creata tra Antitrust, Nas dei Carabinieri, Agenzia delle dogane e dei monopoli”.

Le società coinvolte si sono difese rilevando, in particolare, l’inaffidabilità delle prove organolettiche in quanto basate su parametri soggettivi che possono condurre a risultati imprevedibili. Al contrario, l’ Antitrust ha ribadito che le analisi svolte dai Nas dei Carabinieri e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, devono considerarsi della massima attendibilità perché si tratta dellla 'prova regina' nel settore dell’olio a livello non soltanto europeo ma anche nazionale, con la legge così detta salva olio (legge 14 gennaio 2013, n.9 - Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini). Inoltre soggetti pubblici che hanno il compito specifico di compiere tale tipo di controlli, attestando ogni singola fase della procedura, che va dal prelievo dei campioni alla certificazione delle analisi compiute. L’Autorità ha preso posizione basandosi sui messaggi pubblicitari ingannevoli usati dalle aziende perché il consumatore basa la sua scelta sulla qualità dell’olio e per questo è disposto a pagare un prezzo più elevato, ma solo se si tratta a tutti gli effetti di olio extravergine di oliva, ovvero, quel prodotto che presenta effettivamente quelle proprietà che lo rendono superiore anche per benefici alla salute che ne conseguono. Le pronunce dell’Agcm – precisa la Coldiretti - confermano, pertanto, la centralità del panel test come strumento privilegiato di controllo contro le frodi e le contraffazioni che questo pregiatissimo prodotto italiano si trova a dover subire continuamente sul mercato, come Coldiretti denuncia ormai da tempo.

L’attenzione deve assolutamente essere costante perché ne va della reputazione delle imprese che mettono al centro delle loro economie il brand del Made in Italy che, inevitabilmente, deriva dalla qualità delle materie prime impiegate. La qualità, per la Toscana ma un po’ per tutta Italia, come centro propulsore di un modello di sviluppo che tutela i consumatori e che promuove i territori nella garanzia dell’autenticità di un rapporto di fiducia che, bisogna ricordarlo, non si costruisce in un giorno.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a