Valentina Anghilante da una vita abita a Vicchio, da qualche anno nella frazione di Casole. L’abbiamo trovata in piazza dei giardini a Vicchio sabato 20 luglio con uno zaino enorme e le scarpe da trekking: era scesa da Casole a piedi con l’intenzione di arrivare a Barbiana: ”Sto per partire per il cammino di Santiago, mi devo allenare!”. Valentina è la terza volta che percorre il cammino di Santiago. A due settimane di distanza siamo riuscite a contattarla: le mancano circa 570 km per arrivare a destinazione. Ciao Valentina, sei ‘a fare due passi in Spagna’, come dici te? Come sta andando? "In realtà ‘A fare due passi in Spagna’ è il titolo di un libro di Hape Kerkeling, comico televisivo tedesco che nel 2001 decide appunto di andare a fare due passi in Spagna e poi ci scrive un libro! Quindi, dopo aver dato a Cesare quel che è di Cesare, il titolo mi piace e lo adotto!" Quando sei partita e quale cammino hai intrapreso? Sono partita il 23 luglio da Saint Jean Pied de Port, partenza ufficiale del Cammino Francese, sui Pirenei. Zona Basca, come baschi sono i paesi che si incontrano sul versante spagnolo. La prima tappa, sulla via Alta, la route Napoleon (ne esiste anche una bassa, consigliata in caso di maltempo ma molto meno bella) prevede una lunga salita, a tratti ascensionale, ma il paesaggio è bellissimo! Si avvistano falchi giganteschi, vasti pascoli con mucche, pecore e cavalli, tanti e bellissimi! Ho deciso, quando rinasco voglio essere cavallo sui Pirenei! Oppure falco, ma come seconda scelta! Ad un certo punto si ‘scollina’ e si entra in Spagna, in Navarra per la precisione, ma questo non ha significato la fine della salita, ahimé! La vera discesa può essere considerata negli ultimi 7/8 km, nella foresta di Roncisvalle. La collegiata appare all'improvviso tra gli alberi ed è una vera emozione! Questo tratto ha reso la giornata dura, abbiamo camminato con un fortissimo vento contrario o laterale che ci spostava nonostante il peso dello zaino! Raccontaci come è andata nell’albergue.. All'albergue, inaugurato nel 2001, meritata doccia prima della cena e della benedizione del pellegrino, in tutte le lingue, compreso il coreano! Un'esperienza da non perdere, qualunque sia il credo o la motivazione del viaggio, perché la spiritualità appartiene all'essere umano e non è prerogativa di alcuna religione. Siamo poi ripartiti intorno alle 6- 6:30 perché con il fresco si cammina meglio. Siamo scesi da Roncisvalle verso la pianura, attraversando fitti boschi e piccoli villaggi. La prima grande città raggiunta è stata Pamplona, dopo 3 giorni di cammino. Come è stato l’impatto con l’arrivo in una città? L'arrivo a Pamplona è stato spiazzante. L'impatto improvviso con il traffico e la vita normale delle persone suona strano dopo i giorni di silenzio, quindi, come ho fatto anche le due volte precedenti, ho deciso di non fermarmi ma di andare oltre. Dopo 5 km, ecco Cizur Menor, con l'albergue di Maribel Roncal, l'angelo dei pellegrini. In un ambiente delizioso, pieno di fiori alberi frondosi e silenzio, Maribel si prende cura dei piedi dei pellegrini che lamentano le prime vesciche (ampollas). Maribel dispensa anche consigli su come legare le scarpe e fa indossare le calze alla rovescia, per non avere le cuciture a contatto con la pelle! E’ utile seguire una guida? La guida riportava una scansione delle tappe ma non è obbligatorio rispettarla, gli albergues sono tanti lungo la via e si può scegliere dove fermarsi. Puente la Reina e Estella sono due tappe storiche del cammino ma per me non hanno mai avuto un grande fascino e ho sempre scelto di passare oltre. Così ho trovato un albergue a Cirauqui delizioso, coloratissimo, una vera opera d'arte! L'hospitalero è un ragazzo giovane di Cordoba che ci ha preparato una cena tipica della sua città. Da lì, saltando Estella, sono arrivata direttamente a Los Arcos. Tappa lunga, 36/37 Km ha fatto avvantaggiare di un giorno. Ma è stata una giornata fresca, a tratti con pioggia, e in vista del caldo torrido delle mesetas ho pensato bene di approfittarne. Domenica sono arrivata a Logrono, altra grande città, capoluogo della Rioja, la terra del vino. Prima sono passata da Viana, bella cittadina medioevale, dove è sepolto Cesare Borgia, il ‘duca Valentino’ figlio di papa Alessandro VI. In Logrono i segni della crisi sono evidenti e mettono tristezza: tante case in vendita, locali chiusi, generale degrado. L'uscita dalla città in compenso è molto bella, attraverso il parco della Grajera, con l'omonimo lago. All'estremità del parco mi aspettavo di trovare Marcelino Lobato, storico personaggio del Cammino, amico della Confraternita di Perugia, che offre frutta e biscotti di dubbia fragranza che però non hanno mai ammazzato nessun pellegrino, e il ‘sello’! Ma Marcelino non c'è più! Al suo posto c'è l'indicazione del Camino Francese che porta il suo nome. Così mi viene da dire buen Camino, Marcelino e grazie! Buon cammino a te Valentina! Dalla redazione, attendiamo tue notizie.