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E' polemica dopo il blocco della tramvia T1 e T2 nell'ora di punta

Pare che il blackout sia stato causato dalle prove della Vacs, una linea molto discussa che sembra nata sotto una cattiva stella...

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Il pre esercizio della tramvia Il pre esercizio della tramvia © Firenze Tv
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È successo ancora una volta. Dopo la falsa partenza della scorsa settimana, quando un guasto a un tram bloccato tra via Battisti e piazza San Marco aveva mandato in tilt Firenze, coinvolgendo anche i bus (leggi qui) ieri si è replicato.
Un altro guasto, questa volta alla linea elettrica, ha provocato il blocco delle linee T1 e T2 a Santa Maria Novella.

Lo stop, durato oltre un’ora, si è verificato proprio mentre le persone rientravano a casa dal lavoro o dal primo shopping natalizio. Gli autobus, già insufficienti e perennemente in ritardo, sono stati presi d’assalto, rendendo il rientro a casa per molti fiorentini tardivo e amaro.

Pare che il blackout sia stato causato dalle prove della Vacs, una linea molto discussa che sembra nata sotto una cattiva stella. Ai fallimenti delle prove pre-esercizio si aggiungono enormi ritardi (ricordiamo che doveva entrare in servizio entro marzo 2024!) e costi esorbitanti per chilometro.

Pare infatti che il "pacchetto di Natale" di Sara Funaro, con la Vacs in funzione, non ci sarà. Dopo il fallimento della promessa pre-elettorale (molti ricorderanno la prova di carico in primavera) e la falsa partenza (leggi qui), secondo quanto riportato da La Nazione, il debutto della Vacs slitta ulteriormente, oltre il Natale. Se tutto andrà bene, sarà pronta per gennaio 2025, portando a oltre sei mesi il ritardo sulla tabella di marcia.

Dopo le sfortunate prove di sistema in via di ultimazione, cosa manca alla partenza?
Ieri, la commissione di agibilità dell’Anfisa – l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali – ha fatto un po’ di chiarezza.
Martedì 10 dicembre, fa sapere Palazzo Vecchio, ci sarà “la sessione plenaria in presenza per esprimere il nulla osta tecnico all’esercizio, a seguito della prova finale”. Nella stessa data, come riportato da La Nazione, saranno indicati avvio e durata del pre-esercizio necessario prima dell’entrata in funzione definitiva della linea.

E qui entriamo nel campo delle ipotesi: il pre-esercizio non ha una durata standard e potrebbe richiedere pochi giorni o più settimane. Quindi, l’idea che Sirio si metta in moto prima del 25 dicembre non è del tutto tramontata, ma sembra improbabile.

Da un lato, sussurra qualcuno, potrebbe essere meglio che la Vacs entri in funzione dopo le feste. La sincronizzazione dei semafori del sistema, nelle primissime fasi di servizio, potrebbe creare difficoltà agli automobilisti e aggravare il già caotico traffico natalizio, rischiando di causare un collasso durante la fase di “collaudo” della nuova convivenza tra mobilità pubblica e privata.

Ad ogni modo, la Vacs sembra finalmente vedere la luce dopo due anni di cantieri complessi, frammentati e contestati. Una volta operativa, però, inizierà un’altra fase cruciale: la cantierizzazione (in realtà già avviata a Bagno a Ripoli e in parte con la sistemazione delle strade laterali intorno ai viali) della linea 3.2.1.

Sette chilometri e 200 metri di binari, con 17 fermate, per collegare piazza della Libertà al capoluogo ripolese passando attraverso i viali e Gavinana. Palazzo Vecchio deve correre: per non perdere i finanziamenti, l’opera deve essere conclusa entro ottobre 2026.

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