Perché tutta l’umanità si impegni a favore della pace, al di sopra di differenze culturali o di genere, a partire dal 1981 l’ONU scelse di istituire la Giornata internazionale dedicata alla pace nel mondo, e in particolare all’assenza di guerre e violenze, ogni terzo martedì del mese di settembre, in coincidenza con il giorno dell’apertura delle sessioni dell’Assemblea Generale.
Dal 7 settembre 2001 la data è stata uniformata e si celebra il 21 settembre di ogni anno.
È una giornata fondamentale che ha lo scopo di sensibilizzare e invitare Paesi, organizzazioni governative e non e individui a favorire e adottare azioni quotidiane e a lungo termine, misure economiche, sociali e civili che contribuiscano alla costruzione di un mondo pacifico, affrontando costruttivamente questioni complesse come povertà, fame, salute, istruzione, cambiamenti climatici, uguaglianza di genere, acqua, servizi igienico-sanitari, energia, ambiente e giustizia sociale.
Ban-Ki Moon, alto ufficiale delle Nazioni Unite e segretario generale dal 2007 al 2016, ha detto: "Rammentiamo una verità secolare: la pace non può mai essere data per scontata. La pace è il premio", ovvero la conseguenza di una serie di scelte e comportamenti che mirano alla gestione dei conflitti di ogni genere, in modo da arrivare alla cessazione delle ostilità.
E ciò è possibile sono se la consapevolezza dell'ingiustizia della guerra è comune, condivisa e radicata alla base dei valori della società e l'incontro è più importante dello scontro.
Nel preambolo della Carta delle Nazioni si cita la necessità di “salvare le future generazioni dal flagello della guerra” per costruire società pacifiche e inclusive.
Il termine pace, nella sua radice indoeuropea, richiama ai concetti di legame e unione, necessari per una convivenza civile.
È un concetto ampio e sfaccettato, con varie declinazioni e una caratteristica che le accomuna tutte, perfettamente sintetizzata da Gianni Rodari: “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra".