Domani a Pontassieve alla Biblioteca Comunale alle 14:30 incontro con Anilda Ibrahimi. Scrittrice albanese che con il suo primo romanzo Rosso come una sposa pubblicato con Einaudi nel 2008, ha vinto diversi premi; narra le storie di tre generazioni al femminile nell’Albania di ieri e quella di oggi. Lunedi 19 invece alla Biblioteca comunale San Piero a Sieve, alle ore 17:00, incontro con Diana Çuli, scrittrice, traduttrice e giornalista albanese, di Tirana. Autrice di numerosi romanzi, racconti, e sceneggiature, grande amante ed esperta conoscitrice della lingua e cultura italiana, ha pubblicato in italiano i romanzi Scrivere sull’acqua e Angeli armati. Il progetto "Scrittori dal mondo è incentrato sul tema dell'intercultura “Scritti e scrittori dal mondo”. Così si chiama il progetto promosso dallo Sdimm, la rete delle biblioteche comunali di Mugello e Valdisieve, con il finanziamento della Regione Toscana e la coprogettazione dell'Ufficio Politiche Culturali e Biblioteca del Comune di Pontassieve, che coinvolge anche le scuole dell'infanzia e primarie. Nel progetto rientra “Incontri in Città”: un ciclo di incontri e presentazioni di libri di autori di origine albanese, rumena e magrebina. Ecco i prossimi incontri con gli “scrittori dal mondo”: Incontro con ANILDA IBRAHIMI Biblioteca comunale Pontassieve Mercoledì 14 novembre ore 17,30 Incontri con DIANA ÇULI: Biblioteca comunale San Piero a Sieve Lunedì 19 novembre ore 17 Biblioteca comunale Firenzuola Martedì 20 novembre ore 21 Biblioteca comunale Rufina Mercoledì 21 novembre ore 21 Le autrici: Anilda Ibrahimi Scrittrice albanese che vive in Italia da oltre venti anni. Il suo primo romanzo Rosso come una sposa pubblicato con Einaudi nel 2008, che ha vinto diversi premi, narra le storie di tre generazioni al femminile nell’Albania di ieri e quella di oggi. Per Einaudi ha pubblicato anche L’amore e gli stracci del tempo (2009), in cui racconta la guerra nei Balcani, quella squarciata dai nazionalismi, fra Kosovo e Serbia. Protagonisti due giovani innamorati, lui serbo lei kosovara, divisi dalla guerra. Con il suo ultimo libro, pubblicato nel 2017, Il tuo nome è una promessa, rievoca le vicende tormentate di una famiglia di ebrei in fuga dalla Berlino nazista all’Albania di re Zog. Scrive in italiano, ambienta i suoi romanzi in Albania, o al più lontano in Kosovo, e pur vivendo da oltre vent’anni in Italia non si sente una voce della diaspora. Nei suoi romanzi ripercorre l’identità della donna balcanica nel Novecento, da una cultura patriarcale e “islamizzata” fino al comunismo. Lei stessa ritiene di riuscire a fare questo perché la ricostruzione dei suoi ricordi e delle sue impressioni è avvenuta altrove, in un luogo neutro, forte di una distanza molto netta, sia geografica che linguistica. “Io sono e rimarrò sempre albanese, ma come scrittrice non lo sono mai stata. E’ vero però che non sono nemmeno una scrittrice italiana, perché comunque sono approdata alla letteratura italiana che ero già adulta. Forse la cosa più corretta da dire è che sono una scrittrice italofona”. Diana Çuli Scrittrice, traduttrice e giornalista albanese, di Tirana. Autrice di numerosi romanzi, racconti, e sceneggiature, grande amante ed esperta conoscitrice della lingua e cultura italiana, ha pubblicato in italiano i romanzi Scrivere sull’acqua e Angeli armati. Nel 2007 è stata premiata come scrittrice dell’anno dall’associazione degli editori albanesi. Diana Çuli racconta da anni con accuratezza e sensibilità le storie e i cambiamenti del suo Paese. Da tempo è impegnata nel settore della promozione dei diritti umani e dei diritti delle donne. Nel 1991 è stata eletta presidente del Forum indipendente delle donne albanesi e dal 1993 è anche membro dell’Associazione interbalcanica delle donne. Con la costante attività sociale e politica a sostegno del movimento femminile in Albania, ha dato un forte contributo alla promozione del ruolo della donna nella società, contribuendo ad approfondire significativamente la collaborazione in questo campo tra la società e le istituzioni delle due sponde dell’Adriatico. Nell’ottobre 2012 ha ricevuto il grado onorifico di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, onorificenza destinata a ricompensare meriti acquisiti verso la nazione italiana nel campo delle lettere, delle arti, della economia e in attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari.