Da sinistra: il sindaco Carovani, il presidente Giani, il direttore operativo Ricci. © Comune di Calenzano
L’accordo condiviso tra Comune di Calenzano, Regione Toscana ed Eni definisce un nuovo assetto per l’area dell’ex deposito carburanti di via Erbosa, segnando una svolta nella destinazione di un sito storicamente dedicato alle attività fossili. La decisione nasce a seguito dell’esplosione del 9 dicembre 2024, evento che provocò cinque vittime, numerosi feriti e ingenti danni strutturali, lasciando l’area sotto sequestro giudiziario e al centro di un’inchiesta tuttora in corso. Parallelamente alle verifiche di responsabilità, Eni ha confermato la volontà di non riaprire l’impianto, aprendo così la strada a un percorso di riconversione condiviso con le istituzioni.
Il progetto prevede la realizzazione di una centrale fotovoltaica da 20 Mwp, capace di coprire il fabbisogno energetico di circa 10 mila famiglie, un valore superiore alla popolazione residente del Comune. L’iniziativa rappresenta un passaggio significativo verso la decarbonizzazione e risponde alla richiesta avanzata da Comune e Regione di destinare l’area a un hub di energie rinnovabili. L’accordo include inoltre la cessione al Comune del 5% del valore economico dell’energia prodotta per tutta la vita dell’impianto, insieme alla costruzione di un ulteriore impianto fotovoltaico da 1 Mwp, dedicato all’alimentazione dell’area sportiva e destinato a sostenere la nascente Comunità Energetica Rinnovabile di Calenzano.
Parallelamente alla riconversione energetica, l’intesa comprende un contributo volontario di 6,5 milioni di euro da parte di Eni per il ripristino e lo sviluppo degli impianti sportivi danneggiati e per la creazione di nuove strutture, tra cui una piscina olimpionica e un palazzetto dello sport. È prevista anche la destinazione dell’area di via delle Prata a un Piano degli Insediamenti Produttivi, che potrà favorire attività artigianali e produttive con ricadute occupazionali positive.
Il protocollo contempla, infine, l’impegno di Comune e Regione a valutare l’ampliamento delle fermate ferroviarie a Pratignone e a reperire risorse per le infrastrutture collegate. Le dichiarazioni delle istituzioni e dei rappresentanti aziendali convergono nel definire l’accordo come un passo strategico verso sicurezza energetica, sostenibilità e sviluppo territoriale, trasformando un luogo segnato da una grave tragedia in un’opportunità di rinascita e innovazione.


