Addio a Quintilio, 'Il fattore' di Vaglia. Borchi: 'Con te si seppellisce un mondo' © n.c.
Lunedì il funerale. Così lo ricorda il sindaco di Vaglia:
Era un agente agrario, ma a Vaglia non si erano aggiornati ed allora lo hanno continuato a chiamare “Il Fattore”. E con questo appellativo anch'io mi sono rivolto a lui quando, ventiduenne, gli sono andato a chiedere di abitare una casa colonica in affitto. Lui di anni ne aveva poco più di trenta. Questo pomeriggio, il Fattore, se ne è andato, dopo aver lottato contro la malattia. Col suo carattere ...da combattente. Tipo burbero, brusco ha amministrato la Fattoria di Vaglia fino alla fine. Nel suo ufficio, che sapeva di muffa, dietro una montagna di vecchi registri e documenti ingialliti teneva tutto sotto controllo. Di poche parole, confidenze ne faceva poche. E quelle poche erano taglienti. Nel mio peregrinare di casa in casa della fattoria lo avevo come interlocutore o perché pioveva dal tetto o perché gli chiedevo un pezzo di bosco da tagliare. Amici no, ma ci rispettavamo. E dire che i primi tempi avevamo fatto scintille. Soprattutto dopo che avevo mandato il principe Corsini, quello coi pantaloni alla zuava, suo principale, in pretura. Abusi edilizi sulle coloniche. Compreso quella che abitavo io. Un gatto alla palle! Qualche ragione ce l'aveva. Poi tra noi ci siamo sciolti. Un pomeriggio di fine estate, me lo vedo passare, insieme ad una pattuglia di persone, a cui faceva l'ultimo della fila, lungo la recinzione della mia casa. Davanti a tutti, distanziato di una decina di metri, a comandare il drappello, il principe. Basso di statura, ma eretto nonostante l'età. Con i pantaloni alla zuava naturalmente. La figlia Nerina poi, accompagnata da altri persone, che formavano la corte del monarca. Ma poi c'erano due fastidiosi canini, dei fox terrier, tanto cari quanto distintivi della casata, che quando videro le mie galline razzolare libere e gaie per il campo.......si avventarono loro contro facendone sterminio. Sei, sette pollastrelle passarono a miglior vita. Fu allora che l'ultimo della fila, mentre io, che stavo assistendo alla scena, strepitavo interdetto ed il principe incurante, con le mani sui fianchi, procedeva dritto, mi venne incontro, con un sorriso imbarazzato. Teneva un pollo per le zampe a testa in giù e me lo porse timidamente: ”...I polli devono stare chiusi!” Ho mangiato carne di pollo per due settimane. Il Fattore faceva parte del paesaggio di Vaglia. Quando era scapolo e abitava i lunghi corridoi col pavimento in ambrogette della fattoria non ancora ristrutturata. Quando pranzava da solo, a mezzogiorno spaccato, nelle calde giornate d'estate, in quella enorme cucina, accudito dalla moglie del “terz'uomo”. Quando fu scaraventato a terra dal toro che, con “Badoglio”, portava fuori dalla stalla che stava andando a fuoco. Quando metteva soggezione ai vari “Memmo” e Egidio, il guardiacaccia, che una volta, per l'imbarazzo, si infilò un bicchiere pieno di vino nella cacciatora, appena lo vide arrivare, perché si era sconsideratamente concesso una pausa sul lavoro. Il Fattore era l'epitome di un mondo andato, di lontane consuetudini contadine, di trascorse e desuete gerarchie di cui si intravedeva ormai solo il ricordo. “Ci sei, passo a pagare l'affitto?” No, non c'è più. Addio Quintilio, con te si seppellisce un mondo. Leonardo PS: Il funerale si terrà lunedì alle 15, ancora non si sa se alla chiesa di Montorsoli o PratolinoNella foto: Palazzo Corsini a Vaglia, centro della fattoria. (Foto Pro Loco Vaglia Mugello)
Nicola
Bellissima dedica. Leggendo queste righe ho ritrovato tanto dei racconti di mio padre che era Fattore a Maiano, sempre dei Corsini. Ricordo i fox terrier che a Maiano sterminarono le caprette e la descrizione del principe (che non conobbi perché ero troppo piccolo) e della sua corte che ricalca perfettamente quella che papà mi ha raccontato da sempre. Con Quinto andammo al mare insieme, credo fosse il 79, ero piccolissimo ma lo ricordo con piacere. Papà se ne andò dalla fattoria nel 1982 non condividendo certe prassi che probabilmente leggendo l'articolo, erano frequenti... Oggi papà mi ha chiesto di cercare per il web notizie di Quinto e scopro che non c'è più. Un abbraccio a lui e a quel mondo.
Vanda Ricciuti
Ho letto il tuo scritto come ricordo del Fattore Quintilio . Mi piaciuto molto ed io che conoscevo bene quel burbero e a volte inquietante uomo lho rivisto in pieno. Saluta per me Vaglia . Wanda