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Affitti brevi, Fagnoni (Property Managers Italia): “Aperture di Airbnb ai Comuni? Non ci convincono”

Il presidente dell’associazione degli imprenditori del settore: “Bene l’introduzione di criteri unici per l’esposizione del Cin annunciata dal Comune di Firenze

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Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia © Facebook
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“Noi come imprenditori del settore affitti turistici siamo e restiamo contrari a misure generalizzate e indiscriminate che penalizzino tutti gli operatori. È evidente che questa mossa di Airbnb sia dettata da una strategia commerciale che cerca di prevenire normative più restrittive, come quelle già adottate in altri Paesi, ad esempio il Portogallo, dove le locazioni turistiche sono state quasi completamente vietate”. A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence, commentando così le aperture fatte da Airbnb all’Anci sulla regolamentazione degli affitti brevi nelle città d’arte italiane.

"Facciamo un’ipotesi assurda: immaginiamo che da domani, in una città come Firenze, il mercato delle locazioni turistiche scompaia completamente. Gli appartamenti rimasti vuoti andrebbero forse ai fiorentini? No di certo", spiega Alessandro Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di ApartmentsFlorence.

"Più realisticamente, questi immobili risponderebbero alla domanda altissima di stranieri che cercano alloggi per soggiorni temporanei prolungati. Cambiare destinazione d’uso non modificherebbe né il profilo dei fruitori né i canoni delle locazioni. Inoltre, secondo uno studio recente dell’Irpet, l’incremento dell’offerta di locazioni turistiche influisce solo marginalmente sull’aumento dei prezzi degli affitti a lungo termine".

Proseguendo, Fagnoni commenta il tentativo di Airbnb di partecipare al dialogo con chi propone limitazioni al settore: "Capisco e non mi scandalizza che Airbnb cerchi di sedersi al tavolo delle trattative con chi vuole imporre restrizioni, accettando anche compromessi per evitare interventi più drastici. Temo solo che questa non sia la strategia giusta".

In merito alla recente introduzione di criteri unificati per l’esposizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) annunciata dal Comune di Firenze, Fagnoni esprime un giudizio positivo:

"Valutiamo favorevolmente il fatto che Palazzo Vecchio si sia mosso tempestivamente, definendo uno standard prima dell’introduzione ufficiale dei CIN. Questo passo è fondamentale per migliorare la trasparenza del settore. Tuttavia, ora diciamo con franchezza: che ci lascino lavorare. Basta con questa guerra agli imprenditori e ai tanti fiorentini che affittano le loro seconde case. Serve un approccio equilibrato che tuteli sia i residenti sia gli operatori del settore, senza prese di posizione ideologiche".

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