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Anziano aggredito in via Maso Finiguerra. Il Comitato Palomar Condanna il Degrado e la Microcriminalità Crescente

"Solo chiusure e interventi repressivi che non hanno contrastato la diffusione di fondi chiusi, b&b, illegalità e giri di spaccio"

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Via Finiguerra Via Finiguerra © OK
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Sono parole nette quelle del Comitato Palomar Palazzuolo, a Firenze, a seguito dell'aggressione subita lo scorso Giovedì da un 91enne, in via Maso Finiguerra, davanti all'ex Cinema Fulgor, da parte di alcuni ragazzi che lo hanno percosso e rapinato. Dopo le botte, l'uomo è caduto all'indietro, battendo rovinosamente la testa su un gradino sotto l'ascensore e che adesso si trova all'ospedale di Santa Maria Nuova, dove lotta tra la vita e la morte con due fratture alla testa.

La delinquenza tossica di via Palazzuolo, via Maso Finiguerra (dove è avvenuta l'aggressione), via dei Canacci, il Prato ecc. esiste da anni. E da anni la denunciamo. Che fosse una situazione pericolosa, lo sapevano tutti. Ma nessuno è stato in grado di invertire la triste rotta imboccata da questo tratto di centro storico, protetto dall'Unesco. Si chiudeva un bar qui, un minimarket là, ma non è mai partita una politica vera di risanamento della strada. Solo sporadici interventi repressivi che da soli non potevano intaccare il giro di spaccio e consumo di droghe pesanti (crack, eroina) che si è incistato nel quartiere e che prospera in un tessuto socio-economico degradato, tra fondi chiusi, b&b in crescita, illegalità diffuse di ogni genere, a partire dal traffico fuori controllo.

Una denuncia inequivocabile verso la crescita di strutture rivolte al "turismo mordi e fuggi" che oltre a sostituirsi a spazi di socialità e condivisione, favorisce lo sviluppo di situazioni di degrado e microcriminalità. Fenomeni terribili che dalla diminuzione di momenti e spazi di socialità traggono la propria linfa vitale.

Ora è successo quel che non doveva accadere. Siamo personalmente molto addolorati per quanto accaduto a questo nostro vicino di casa, mite e indifeso, a cui auguriamo una ripresa rapida. E siamo vicini alla famiglia. Ma temiamo che nemmeno questa disgrazia possa servire a smuovere l'inerzia dei nostri amministratori, che fin qui ci ha afflitto.

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