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Difesa dell'appennino Mugellano. Mobilitazione contro la speculazione eolica

Durante l’assemblea, una mostra fotografica ha documentato l’impatto dei lavori in corso, mentre una Lettera aperta alla Regione...

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Un momento della protesta del comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi Un momento della protesta del comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi © Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi
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Ampia partecipazione ha caratterizzato l’assemblea tenutasi il 1° dicembre a Dicomano, organizzata dal Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali Liberi, parte della Coalizione TESS (Transizione Energetica Ecologica Senza Speculazione). L’incontro ha visto cittadini e produttori locali uniti contro la realizzazione di progetti industriali eolici sull’Appennino Mugellano, ritenuti lesivi per l’ambiente, il paesaggio e la biodiversità della zona.

Durante l’assemblea, una mostra fotografica ha documentato l’impatto dei lavori in corso, mentre una Lettera aperta alla Regione Toscana, firmata dai partecipanti, ha chiesto la sospensione di un progetto giudicato inadeguato. Le aree interessate, al confine con il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, sono caratterizzate da fragilità idrogeologica e un valore naturalistico e paesaggistico inestimabile. La Coalizione ha sottolineato che questi territori necessitano di una protezione rafforzata, in linea con la Strategia nazionale per la biodiversità.

Un collegamento online con i comitati della Gallura, in Sardegna, ha ulteriormente rafforzato la rete di opposizione. Durante l’intervento, è stata denunciata la minaccia rappresentata dalle torri eoliche nei pressi della Basilica di Saccargia, simbolo del patrimonio culturale sardo.

La mobilitazione continuerà il 21 dicembre al Circolo del Girone a Fiesole con un’assemblea pubblica organizzata dai comitati locali. Sarà occasione per discutere nuovi progetti industriali, proporre alternative sostenibili e raccogliere firme per la tutela del Monte Giogo di Villore. Anche in questa occasione è previsto un collegamento con i comitati sardi per un aggiornamento sulla situazione.

Il movimento sottolinea che una transizione energetica sostenibile e rispettosa dell’ambiente è possibile, ma deve basarsi su modelli giusti e partecipativi, evitando speculazioni che compromettano territori e comunità locali.

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