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La rinascita della bellezza: Arca Azzurra, Andrea Costagli e Lucia Socci in “Il barone rampante” alla fisarmonica Emiliano Benassai

Inaugurata con successo la rassegna “La rinascita della bellezza” con gli straordinari attori di Arca Azzurra con Calvino 100 e il Barone Rampante.

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Un momento della manifestazione "La rinascita della bellezza" Un momento della manifestazione "La rinascita della bellezza" © Massimiliano Miniati
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Nel verde del giardino del Teatro Corsini Andrea Costagli con Lucia Socci e alla fisarmonica Emiliano Benassai – hanno catturato il pubblico con la prima delle tre letture sceniche di questo evento che toccherà Barberino anche martedi 11 e martedi 18 luglio. «Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi». Inizia cosi “Il barone rampante” (scritto da Calvino nel 1957), secondo atto della Trilogia dei nostri antenati.

Un ragazzino discute con i propri genitori davanti al piatto di lumache che gli viene offerto, lo respinge, e quell’atto di disubbidienza lo porterà a prendere la decisione di vivere sugli alberi. Il protagonista conosce Viola, una ragazzina di cui si innamora, figlia di nobili anche lei, trova un fedele amico nel cane Ottimo Massimo e diventa popolare presso gli abitanti delle terre dei Rondò.

Lo stile di vita di Cosimo si trasforma in un percorso di formazione e maturazione: egli conosce i ragazzini popolani, fa amicizia col bandito Gian de' Brughi studia la filosofia, arrivando a conoscere Voltaire per lettera, guida un attacco contro i pirati turchi, aiuta dei nobili spagnoli, i quali vivono anch'essi sugli alberi in una città chiamata Olivabassa, e forma una squadra di vigili del fuoco per prevenire gli incendi boschivi.

La vita di Cosimo da quel momento si riempirà di fantastiche avventure, ma anche di delusioni e amarezze. Quest’opera uscita dalla geniale penna di Italo Calvino, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, si pone al confine tra realtà e fantasia e ci permette di riflettere sulla tenacia della volontà umana e sull’assurdità delle convenzioni sociali. Nella restituzione teatrale di Arca Azzurra, e nella bellissima interpretazione di Andrea Costagli e Lucia Socci (già visti in mugello con Benvenuti, Sandrelli, Gullotta) tramite la narrazione e la musica dal vivo la parola si fa corpo, scena, e da sola riesce a costruire paesaggi, luoghi fisici e dell’anima, evoca tempi e spazi.

Da vedere assolutamente anche i prossimi due capitoli.

Articolo a cura di Massimiliano Miniati

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