Il resoconto dell'assemblea pubblica redatto dal comitato organizzatore: Venerdì sera (6 settembre 2019), presso l’Auditorium della Scuola a San Piero a Sieve si è tenuto l’incontro organizzato dal Comitato Massorondinaio, associazione non giuridica, con finalità ambientali, per discutere della nuova Autorizzazione Unica Ambientale con validità quindicennale concessa dalla Regione Toscana con decreto n. 3843 del 19 marzo 2019 all’impianto per la produzione di conglomerato bituminoso posto in San Piero a Sieve, località Massorondinaio, attualmente gestito dalla Bindi S.p.A. Ha iniziato a parlare la portavoce del Comitato Cristina Villani che ha presentato un excursus storico dei vari accertamenti e dei ricorsi che si sono succeduti prima del rilascio della nuova autorizzazione ambientale all’impianto di asfalto di Massorondinaio. Sono stati proiettati anche i video dell’impianto in funzione per permettere ai partecipanti di vedere con i loro occhi la situazione dei fumi (emissioni diffuse) all’interno dell’impianto in funzione. Ricordiamo che attualmente l’impianto è spento, ma autorizzato a riaprire previa consistenti modifiche che la ditta Bindi dovrà attuare. Poi è stato il turno dell’ Ingegnere Ambientale Cristina Rabozzi sostituta dell’Ing. Simone Pagni che ha spiegato cosa prescrive il Piano qualità dell’aria della Regione Toscana a proposito del nuovo impianto autorizzato. Questo impianto supererà la soglia di emissioni prevista da questa normativa regionale per applicare in fase di autorizzazione un controllo particolare degli inquinanti in atmosfera denominato modello previsionale di diffusione degli inquinanti. Questo modello previsionale non è stato applicato a causa dei tempi brevi imposti dal Tar Toscana per trovare una soluzione che rendesse compatibile le abitazioni e la produzione. È stato applicato il principio di precauzione e solo per un inquinante. La Prof.ssa D.ssa Di Lollo – anatomo-patologo ha invece avuto il compito di spiegare gli effetti dannosi dell’esposizione cronica agli inquinanti che fuoriescono dalla lavorazione dell’asfalto. I temuti IPA (classificati come possibili carcerogeni dall’IARC – Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ma anche da normative Europee e non per ultimo dallo stesso Piano regionale della qualità dell’aria) che possono provocare in esposizione cronica: fotosensibilità e irritazione congiuntivale, irritazione alle vie respiratorie, irritazione cutanea, interferenza con recettori ormonali, immunotossicità, danni neuropsichici, danni ematologici (anemia, leucopenia); l’idrogeno solforato che determina irritazione alle mucose (congiuntiviti, riniti, bronchiti ecc) e danni ad organi e tessuti che necessitano di molto apporto ematico (polmoni, cervello, ne conseguono quindi difficoltà respiratorie, ansietà, irritabilità ecc.). I bambin , evidenzia la Prof.ssa, sono i soggetti più a rischio, in quanto sono organismi in crescita che hanno bisogno di molto sangue e molta attività fisica in quanto le loro cellule devono crescere e queste sostanze inibiscono tutto questo. Poi ha parlato il giurista ambientale Grondacci Marco che ha sottolineato l’importanza della percezione sociale del rischio sanitario nelle decisioni ambientali. Nel caso dell’impianto di asfalto di Massorondinaio il rifiuto di Arpat di partecipare all’assemblea non rispetta il mandato che la legge dà a questo ente. Arpat deve informare i cittadini oggettivamente sui dati degli impatti ambientali oggetto dei suoi controlli. L’avvocato amministrativo Piera Sommovigo e il Sindaco Federico Ignesti hanno discusso circa le motivazioni del ricorso dei cittadini contro la nuova autorizzazione e della costituzione a sostegno del ricorso dei cittadini del comune di Scarperia e San Piero, in particolar modo la richiesta di sottoporre ad una valutazione di impatto ambientale, non solo l’impianto di asfalto, ma anche l’intera area industriale di proprietà della Piandisieve S.p.A. nel suo complesso. Infine la D.ssa Miriam Levi dell’Unità di epidemiologia dell’AUSL Toscana Centro e il medico epidemiologo – Valerio Gennaro, membro dei medici per l’Ambiente di Genova, già dirigente dell’Istituto Tumori di Genova hanno esposto e commentato i dati ASL e ISPRO sulla salute della popolazione di Scarperia e San Piero. I dati sono abbastanza confortanti, tuttavia il dottor Valerio Gennaro ha fatto notare che sono dati riferiti alla popolazione di due distinte zone abitative e che servirebbero dati più precisi, completi e aggiornati riferiti al solo abitato di San Piero a Sieve, oltre dati relativi allo stato di salute della popolazione comunale suddivisa tra le aree inquinate e quelle non inquinate, individuate dopo opportune valutazioni ambientali. Oggi, ha riferito Valerio Gennaro, abbiamo la possibilità di unire i dati della ASL con quelli comunali e di ottenere in tempo reale lo stato di salute della popolazione che vive nell’area inquinata oggetto di interesse per notare se vi sono evidenze degne di approfondimento. Quindi pur con la difficoltà di poter trarre delle conclusioni su campioni piccoli della popolazione, questa indagine più capillare sarebbe opportuno che venisse avviata per evidenziare dei dati che potrebbero essere interessanti per eventuali approfondimenti. Il Comitato di Massorondinaio, un comitato spontaneo di cittadini per la sicurezza dell’ambiente e salvaguardia della salute, si propone di concretizzare nel più breve tempo possibile questa indicazione del Dott Valerio Gennaro. Saremo ben lieti di accoglierlo nel nostro paese con una nuova riunione pubblica e una rinnovata grande partecipazione della cittadinanza quale è stata quella di ieri sera . Il Comitato Massorondinaio ringrazia in modo particolare i relatori che hanno partecipato gratuitamente e solo per spirito di educazione civica nel nostro paese e ringrazia i cittadini partecipanti per la calorosa accoglienza.