L’emergenza abitativa è un problema che coinvolge direttamente o indirettamente tutti gli studenti universitari fuorisede, per i quali scegliere di proseguire il proprio percorso di studi all’Università può voler dire investire davvero molti soldi sul proprio futuro.
La situazione fiorentina è andata man mano ad aggravarsi fino a diventare ingestibile ed insostenibile: il rischio più grande è che sia ostacolo al diritto costituzionalmente garantito allo studio.
L’alloggio rappresenta sicuramente il bisogno più importante per tutti gli studenti che studiano in una sede universitaria diversa dalla propria città di residenza. Il governo Meloni ha già avviato un progetto di recupero e trasformazione di alloggi pubblici in disuso in residenze per universitari: è un'ottima proposta che evita, tra l'altro, il consumo di ulteriore suolo.
Bene ha fatto Eike Schmidt a sostenere che debba essere favorita la costruzione di nuove residenze universitarie pubbliche. Città come Firenze, oltre a pagare l'indifferenza su questo tema dei governi nazionali di sinistra, si trovano in questa situazione anche per scelte urbanistiche scellerate della sinistra locale che invece di costruire nuovi alloggi universitari pubblici ha favorito le speculazioni di grandi gruppi stranieri contribuendo al rincaro del mercato degli affitti ai danni di studenti e residenti.
Lo dichiarano Matteo Zoppini, membro dell'Esecutivo nazionale di Azione Universitaria e Oleg Bartolini dirigente di Azione Universitaria Firenze.