Bagnaia-Ducati ai ferri corti: l'annuncio © youtube@skysportMotogp
Seguire uno sport non significa soltanto osservare numeri, statistiche e classifiche. Vuol dire affezionarsi ai campioni che ne diventano simbolo, a quegli atleti che, gara dopo gara, entrano quasi in punta di piedi nelle nostre vite. È un legame che si costruisce lentamente, fatto di emozioni condivise e di momenti che rimangono impressi nella memoria collettiva. Un sorpasso all’ultima curva che fa balzare il cuore in gola, una caduta che lascia tutti senza fiato, un’esultanza che sembra contagiare interi salotti.
Accade così anche con la MotoGP. Quei piloti che sfrecciano a oltre trecento all’ora non sono soltanto professionisti delle due ruote: diventano beniamini, figure con cui ci si identifica, capaci di incarnare lo spirito della squadra che tifiamo.
Ogni vittoria porta con sé un senso di trionfo che si vive come personale, ogni sconfitta lascia l’amaro in bocca come fosse subita in prima persona. In fondo, quando un pilota alza il trofeo, è come se lo alzasse anche il tifoso da casa; quando cade in pista, si avverte quasi il dolore della sua caduta.
Ecco perché, quando un campione decide di lasciare la squadra del cuore, si avverte un senso di smarrimento simile a un piccolo lutto sportivo. Non è solo un cambio di colori o di moto. Quella separazione rappresenta la fine di una storia che ci ha fatto sognare, un addio che lascia un vuoto difficile da colmare.
Ed è proprio per questo che le ultime indiscrezioni che circolano nel paddock stanno facendo tremare gli appassionati: pare che tra Bagnaia e la Ducati i rapporti si starebbero incrinando. Se così fosse, si tratterebbe di una notizia destinata a riscrivere lo scenario della MotoGP.
Bagnaia e Ducati verso l’addio? Ecco cosa sta succedendo davvero dietro le quinte della MotoGP
Lo sfogo di Francesco Bagnaia ha il peso di una resa amara, il segnale di un rapporto con la Ducati che sembrerebbe aver perso la sua armonia naturale.

A guardare la classifica generale, il terzo posto occupato dal campione italiano potrebbe apparire rassicurante, ma i numeri raccontano altro. Con 221 punti raccolti fino a questo momento, il distacco dal compagno di squadra Marc Marquez, in testa con 418, è abissale, tanto da relegare il pilota di Chivasso persino dietro ad Alex Marquez, che corre con una Desmosedici in versione 2024.Le difficoltà sono emerse con chiarezza: spesso lontano dal podio, Bagnaia avrebbe beneficiato più delle discontinuità altrui che di una propria crescita tecnica.
La GP25, moto sulla quale avrebbe dovuto costruire le sue ambizioni, sembra cucita addosso a Marquez, lasciando il tre volte iridato a combattere con un mezzo che non gli risponde. A Brno la pole position aveva alimentato illusioni, spente poi da un settimo posto nella Sprint e da un quarto nel Gran Premio. In Austria, dopo un avvio incoraggiante, il crollo legato a problemi di gomme ha acuito la frustrazione.
Bagnaia ha descritto la propria situazione come un “limbo difficile da gestire”, spiegando che dalla tappa in Thailandia la moto non gli permette più di frenare con decisione senza rischiare di andare lungo o di perdere l’anteriore.
Nemmeno la percorrenza in curva, ha sottolineato, riesce a garantire le sensazioni necessarie per esprimersi al meglio. Dopo sei stagioni con la casa di Borgo Panigale, l’azzurro non si riconosce più in un progetto che sentirebbe lontano dal suo stile. Ha ammesso di non riuscire ad adattarsi a un telaio e a un’elettronica che lo fanno disperare e ha lasciato intendere di guardare già al 2026. L’obiettivo, nell’immediato, resta provare a recuperare almeno su Alex Marquez. Ma il futuro, per Bagnaia, sembrerebbe avere colori sempre meno legati alla Ducati.


