Al peggio non c’è mai fine, verrebbe da dire, riguardo alla complessa e ormai lunga vicenda delle occupazioni nella zona che si estende dal Parco del Mensola a via del Gignoro e via del Mezzetta.
A due passi dalla grande rotatoria, dove ogni giorno centinaia di auto si incolonnano in entrata e in uscita dalla città, e a breve distanza a piedi dal grande centro commerciale del Gignoro, cresce sempre di più, sotto gli occhi di tutti ma nell’indifferenza di chi di dovere, la baraccopoli che da anni si trova fra il giardino del Mezzetta e l’area di San Salvi.
In quel luogo esiste un terreno privato, di cui abbiamo già ampiamente documentato (articolo qui), e su cui ribadiamo ancora una volta – specie alla luce di quanto è emerso – quanto affermato nel nostro articolo di luglio 2022: com’è possibile che questo buco nero di degrado a Firenze, noto e monitorato, non possa essere rimosso? Solo perché si tratta di un’area privata può essere considerata una "terra di nessuno"? È accettabile che, anche se si tratta di un terreno privato, non si possa intervenire per garantirne la messa in sicurezza, soprattutto considerando che nel tempo la bidonville è cresciuta?
Domande a cui non abbiamo mai avuto risposte e che le istituzioni non sono riuscite a risolvere, permettendo che, nel 2024, in questo stato di totale degrado vivano persone che giorno dopo giorno compongono una comunità sempre più numerosa.
Il fatto più sconcertante, come ha potuto constatare con grande sgomento il vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Draghi durante un recente sopralluogo, è che fra tende e baracche di fortuna vi sia anche un bambino di soli due anni.
Non sarà il caso di intervenire adesso?