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Bimbo lasciato con estranei dal pulmino. La replica del Comune di Barberino

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Bimbo lasciato con estranei dal pulmino. La replica del Comune di Barberino Bimbo lasciato con estranei dal pulmino. La replica del Comune di Barberino © n.c.
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Dall'amministrazione comunale di Barberino di Mugello riceviamo e pubblichiamo quanto segue in merito alla vicenda del bambino affidato dallo scuolabus alle cure di un estraneo (clicca qui per leggere l'articolo in merito)

L’Amministrazione Comunale di Barberino di Mugello ritiene di dover replicare all’articolo comparso sulla Nazione di martedì 20 settembre dal titolo invero inquietante “Bimbo rapito dallo scuolabus”. La replica è dovuta non solo per una legittima difesa dell’immagine dell’ente, ma anche per evitare il diffondersi di allarmi assolutamente ingiustificati nei genitori che utilizzano il servizio di trasporto scolastico.

 

Proprio per garantire maggiormente la sicurezza dei minori l’amministrazione comunale ha attivato la nuova procedura, che è partita appunto da pochi giorni, per cui i minori, differentemente da quanto accadeva negli anni passati, non vengono lasciati scendere alla fermata se non c’è un adulto ad accoglierli. Inoltre, pur non esistendo alcun obbligo di legge che glielo imponga ha deciso di continuare a fornire il servizio di accompagnamento sugli scuolabus.

Il servizio di trasporto scolastico è partito regolarmente, come da sempre accade, con l’inizio dell’anno scolastico, e il minore coinvolto nella vicenda era regolarmente iscritto al servizio di trasporto, ragione per cui è stato fatto salire sul pulmino.

Compete ai genitori del minore comunicare alla scuola eventuali variazioni e se disguido c’è stato è in primo luogo da attribuirsi alla mancata comunicazione da parte dei genitori. Dispiace – fa presente il Sindaco Carlo Zanieri – leggere certe affermazioni sui giornali, soprattutto da persone con le quali c’era stato un dialogo assolutamente sereno.

Mi sono recato a casa dei genitori del minore per sentire la loro versione dei fatti e non certo “per giustificarmi”. Ho fatto anche loro presente che abbiamo cercato, nonostante le difficoltà economiche, e per quanto non fosse obbligatorio, di garantire comunque l’accompagnamento su tutti i pulmini e che avrei cercato di capire per quale motivo l’accompagnatore non fosse presente quel giorno.

Ho anche cercato un confronto e sono stato più volte ringraziato dai genitori del minore per l’interessamento. Non trovo traccia in quella conversazione delle dichiarazioni che sono poi state pubblicate. A questo punto mi sembra doveroso chiarire che il disguido è nato da una serie di errori e leggerezze nessuna delle quali imputabile al comune.

Nell’articolo della Nazione si dice che la famiglia per un paio d’ore non abbia saputo dove si trovasse il bambino, ma, da informazioni raccolte presso la scuola mi risulta che la mamma sia stata immediatamente informata dagli operatori scolastici che il minore era sul pulmino. I disguidi, soprattutto all’avvio di un servizio, accadono e servono anche per aggiustare il tiro sulle procedure da seguire in caso di imprevisti, soprattutto se tutti i soggetti coinvolti agiscono con buon senso e spirito di collaborazione, sapendo che il fine che si vuole raggiungere è comune, ed è proprio quello della tutela dei minori.

 

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