A seguito delle apprensioni di questa mattina per i forti boati uditi in Mugello (articolo qui) e in attesa della risposta ufficiale che stiamo attendendo dell'Areonautica Militare possiamo intanto tranquillizzare i nostro lettori che probabilmente si è trattato dello "scramble" di due Eurofighter in servizio di allarme. "Decodificando" i termini militari in poche parole trattasi di un protocollo della sicurezza nazionale che fa scattare un'allarme laddove si perda la comunicazione radio con un aereo civile di linea e che prevede l'immediato decollo di due caccia militari per accertarsi di cosa possa essere successo.
Un fenomeno accaduto peraltro, solo per fermarsi agli episodi più recenti, anche due giorni fa e ad inizio gennaio di quest'anno; date che hanno in comune un elevato traffico aereo e conseguente maggior livello d'attenzione agli spazi aerei dovuti al maggiore flusso di velivoli in occasione dei periodi delle vacanze.
Tecnicamente e per spiegarlo prendiamo ad esempio l'episodio avvenuto il 12 agosto scorso quando due caccia intercettori F-2000 Eurofighter dell’Aeronautica Militare del 51° Stormo di Istrana, sotto la guida dei controllori della Difesa Aerea dell’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico hanno compiuto un intervento su ordine di decollo immediato (in gergo militare detto “scramble” appunto) per intercettare e verificare un velivolo civile che aveva perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo. Il velivolo era un Airbus 320 della Chair Airlines, decollato da Palma de Mallorca e diretto a Zurigo che stava attraversando lo spazio aereo italiano quando ha interrotto le comunicazioni, facendo così scattare la procedura di allarme e intercettazione.
Boati quindi che devono solo tranquillizzare perché rientrano nel quotidiano delle nostre forze aeree che assicurano senza soluzione di continuità la sorveglianza dello spazio aereo nazionale.