Nel nostro girovagare per le strade del vecchio Borgo, con la sua trasformazione urbanistica nel corso dei secoli, alcuni lettori (si dice il caso anche molti giovani), leggendo più volte la storia del “Pozzo di Piazza”, ci chiedono lumi su questo antico elemento posizionato appunto al centro di piazza Cavour all’epoca piazza dell’Orologio.
In una cinquecentesca mappa dell’antico Borgo (1570 ca.), tratta dall’archivio delle suore del Monastero Domenicano di Santa Caterina, si nota chiaramente a sinistra disegnata la Torre dell’Orologio, quindi un piccolo chiassetto (vicolo) che andava direttamente in piazza del Poggio e al centro ecco il pozzo, scritto con una sola “z”. In quel punto dov’era ubicato ci sono delle lastre in pietra e se uno ci si mette sopra, nel silenzio della piazza, percepisce un leggero rumore dell’acqua che scorre, anzi quando i fontanieri del comune alzavano le lastre per riparare i condotti si notano le fondamenta del pozzo.
Perché, caro lettori, il pozzo in piazza?
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Molto semplice.
Primo: all’inizio di via San Martino c’era un porticato (si nota ancora all’angolo una colonna), dove nel ‘300 veniva fatto il mercato delle carni, l’acqua del pozzo serviva ai macellari per lavare i banconi in marmo e il pavimento in pietra, dal sangue delle bestie che venivano macellate.
Secondo: dov’è ubicato attualmente il Caffè dell’Orologio, c’era un antico edificio, crollato durante il terremoto del 29 giugno del 1919, adibito a Postale e Stallaggio, cioè era il punto di fermata e di partenza dei carriaggi, delle carrozze, le diligenze, i tilbury ed altri mezzi di trasporto dell’epoca. Era dunque l’abbeveraggio dei cavalli, dei muli e delle mucche, oltre ai borghigiani che non avendo l’acqua in casa (praticamente tutti!!), andavano ad attingere con secchi e mezzine.
Poi nel 1870 (150 anni orsono)- non sappiamo il motivo - il monumentale pozzo mediceo venne abbattuto.
Peccato, sarebbe stato (vedi tante cittadine umbre con i loro pozzi al centro delle piazze), un ulteriore elemento storico del paese, visto e considerato che tre porte d’ingresso furono abbattute nell’800 (e pensare che nel 1911 i bottegai di Malacoda volevano abbattere anche Porta Fiorentina poiché toglieva la luce alla strada!!), senza contare la sequela di abbattimenti nel ‘900.
Fra le tante rimane la testimonianza del disegno di Angiolino Romagnoli (1832-1898), pittore, scenografo, disegnatore, decoratore, restauratore di arazzi (gli è stata intitolata la piazzetta omonima), disegnando il pozzo con alcuni personaggi, il 16 ottobre del 1853 (era un venerdì), quando la Toscana era ancora Granducato Lorenese.
Ecco la mini-storia del pozzo di piazza. Ne approfittiamo per far giungere ai nostri affezionati lettori tanti cari auguri, Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Marilisa Cantini
Grazie, insostituibile Aldo Giovannini!