La ricostruzione del movimentato passaggio in Consiglio Comunale.
Il fatto: Il 9 aprile si è riunito il consiglio comunale di Borgo San Lorenzo: ordine del giorno l'adozione del Regolamento Urbanistico Comunale (R.U.C.).
Due sono stati gli emendamenti rilevanti: quello relativo alla costruzione di un centro commerciale nell'area nei pressi dell'ospedale e quello riguardante l'edificabilità dei lotti retrostanti gli uffici postali, di proprietà del PD, di Rifondazione Comunista e di un soggetto privato, attualmente adibita all'addestramento dei cani da soccorso.
Il primo ha portato allo stralcio della scheda con una votazione unanime. Il secondo ha creato tensione e dibattito tra i consiglieri.
L'emendamento che ha suscitato polemiche, presentato da Paolo Omoboni, propone di cancellare la scheda che prevede in sostanza un aumento di superficie edificabile di 3.500 mq per l'area retrostante gli uffici postali, da destinare a uffici e commercio, e di regolare l'area secondo le previsioni urbanistiche del precedente piano, datato 1999.
Il consenso è stato unanime: anche Piera Ballabio, Lista Civica Libero Mugello, ha votato a favore dell'emendamento poiché contraria all'edificabilità dell'area.
Il diverbio però è nato dopo la votazione, quando il tecnico Pinarelli ha chiarito che il piano urbanistico del 1999 prevede comunque l'edificabilità dell'area in questione per 3300 mq, suddivisi in un lotto di 2500 mq e uno di 800 mq e consente di destinare a residenza privata rispettivamente il 10% e al 15% di ciascun lotto.
Alcuni consiglieri sono così rimasti sorpresi dalle precisazioni fatte da Pinarelli, poiché davano per scontato che il piano urbanistico del 1999 non consentisse l'edificabilità dei 3500 mq. Tra questi Ballabio, che ha subito presentato un emendamento per cancellare il rinvio al precedente piano. Soltanto Paolo Beatini e Giacomo Bagni lo hanno accolto favorevolmente, al contrario, Omoboni, Tagliaferri e tutta la maggioranza si sono opposti. Il risultato della votazione mantiene valido quanto disposto dal precedente piano urbanistico.
Le opinioni
Piera Ballabio “Avevamo presentato un emendamento che aveva come obiettivo dichiarato di diminuire il numero delle costruzioni previste, ovvero eliminare la scheda che prevedeva la costruibilità di ulteriori 3500 mq nell'area dietro le poste. Ci siamo trovati ad esaminare un altro emendamento presentato da Omoboni volto ad eliminare quella scheda, abbiamo quindi pensato alla possibilità di raggiungere l'obiettivo. Mentre ci stavamo approcciando al voto scopriamo che nell'emendamento presentato c'è una dicitura che rinvia, una volta eliminata la scheda, alle previsioni del Piano Regolatore precedente del 1999. Davamo per scontato che il rinvio non prevedesse la possibilità di realizzare i 3500 mq, quindi abbiamo votato con la maggioranza. Subito dopo la votazione però ci viene specificato che il rinvio significava destinare l'area a costruzioni di 3300 mq! Accorgendoci della situazione decidiamo di ammettere la nostra non conoscenza tecnica della dicitura e di conseguenza presentiamo un ulteriore emendamento che elimini la scheda e preveda di destinare l'area a servizi pubblici e verde. Abbiamo cioè pensato: chi voterà quell'emendamento avrà davvero voluto eliminare i mq esistenti. Risultato: abbiamo votato solo in tre, io, Paolo Beatini e Giacomo Bagni. Ci siamo sentiti presi in giro, ci siamo accorti che in realtà la maggioranza non aveva nessuna voglia di modificare l'assetto di quell'area. Il Sindaco e il presentatore in realtà non avevano lo stesso nostro spirito nel presentare l'emendamento. Tra l'altro di aree commerciali ce ne sono tantissime, cito per esempio quella dietro la Coop o quella all'ingresso di Borgo accanto al Cimitero. La situazione del nostro Comune è sotto gli occhi di tutti, si tratta di un Comune ormai fermo da anni sotto il profilo delle nuove residenze, con tantissime volumetrie inutilizzate. Non esiste una scheda tecnica che campiona e verifica il patrimonio del nostro territorio. Noi volevamo sapere quante abitazioni avevamo vuote, quante sfitte, quante aree cominciate e non finite, ce ne sono ad esempio due grosse a Luco recintate, accanto alla Conad gli appartamenti sono ancora da vendere. Quindi la domanda è: A chi giova prevedere nuova costruibilità? Non giova nemmeno alle imprese che hanno ancora tutto questo patrimonio da vendere. Inoltre questo Regolamento non è stato discusso con i cittadini.”
Luca Margheri “Omoboni ha detto di dare un segnale di apertura verso l'oposizione e i cittadini stralciando la scheda e rimandando tutto al vecchio regolamento. Senonché è venuto fuori che nel vecchio regolamento in realtà c'era sempre la possibilità di edificare. Ballabio ha presentato quindi un ulteriore emendamento che chiedeva di cancellare anche la vecchia edificabilità e trasformare l'area in verde pubblico, ma quest'ultimo ha ricevuto il voto contrario di tutta la maggioranza, compreso Omoboni. Anche se Omoboni avesse avuto la buona fede di non sapere, avrebbe dovuto adeguarsi al ragionamento della Ballabio. L'emendamento è stato invece rimandato a future osservazioni. Ma l'occasione di decidere c'è stata in Consiglio per tutti, non c'era bisogno di promesse elettorali. Rifondazione invece si è astenuta lealmente dalla votazione. Prima quelli erano terreni a rischio idrogeologico, solo con la costruzione del bastione sono divenuti edificabili. Queste sono cose un po' da vecchia politica....”
Paolo Omoboni (post Facebook) “I due emendamenti proposti che ho e abbiamo votato favorevolmente sono il segnale di una disponibilità a discutere e migliorare alcuni interventi previsti nella prospettiva di non indebolire il centro di Borgo, inteso non solo come centro storico, cercando anzi di dare nuova vivacità al centro stesso. Anche l’ipotesi polo fieristico nell’area della scheda stralciata credo richieda un’analisi complessiva nella stessa logica. Ecco il segnale politico anche dell’emendamento che ho presentato. Entrambi gli emendamenti approvati, ripristinano le previsioni previgenti, proprio per garantire una valutazione serena anche alla nuova amministrazione, “rinviando alla fase successiva dell’iter di approvazione del R.U.C qualunque decisione di intervento su dette aree”, come ben specificato nei testi degli emendamenti. Certo dopo avermi dato di pseudo-mafioso, portatore di interessi di altri partiti e neo-lottizzatore, alzare il livello della discussione diventa dura. Cominciamo ad avere rispetto delle persone, come a me pare di aver sempre avuto, e confrontiamoci magari sulle idee. Ricordo che la scheda stralciata in Consiglio prevedeva 3.500 mq di SULP (commerciale-direzionale), mentre l’intervento previsto nel PRG 1994/1999 indica due interventi di complessivi 3.300 mq, con la possibilità di destinare a residenze una percentuale rispetto al totale consentito per i due interventi (10% di 2.500 mq) e del (15% di 800 mq), sempre all’interno del massimo consentito (complessivamente 3.300 mq). Dunque nessuna nuova lottizzazione. Un’area sulla quale sono previsti, tra l’altro, altri interventi. Sarà compito della nuova amministrazione una valutazione complessiva, anche sulla base delle osservazioni dei cittadini”.
liseluc
Io, da semplice cittadina, attenta e sensibile al BENE COMUNE, direi che prevedere nuove aree per edifici abitativi sia un suicidio per chi lavora nell'edilizia, poich esistono nel nostro paese molte case e appartamenti ancora invenduti, vuoti e quant'altro. E continuare a "mangiare" aree verdi e cementificare baldanzosamente, significa ripetere comportamenti che abbiamo visti deleteri per il territorio e la gente che vi abita. Cari politici, la gente vi guarda, non vorremmo che la storia si ripetesse ma andasse avanti nella considerazione degli errori del passato.
Giacomo Bagni
Il passaggio in consiglio stato molto confuso e inaspettato per la piega che la questione ha preso. In molti sono rimasti per l'appunto sorpresi dalle precisazioni, per altro logiche, dell'architetto Pinarelli. Devo dire che la volont di stralciare quella previsione c'era davvero da parte di Omoboni e l'emendamento in questo senso stato un segnale chiaro. Io ho votato a favore dell'ulteriore emandamento presentato da Ballabio per dare un segnale altrettanto chiaro che su quell'area, ancorch d'accordo sull'idea di destinarla a fiere e manifestazioni pubbliche, bisogner rielaborare un progetto chiaro e trasparente e sono convinto che la nuova amministrazione non avr reticenze in questo senso. L'adozione del RUC un punto di partenza e non di arrivo, il lavoro svolto in questi anni, al quale ho partecipato assiduamente, stato alla luce del sole, condiviso e onesto, al di l delle convinzioni di ciascuno.