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Borgo. Fallita la Gawi, a casa 20 lavoratori

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Borgo. Fallita la Gawi, a casa 20 lavoratori Borgo. Fallita la Gawi, a casa 20 lavoratori © n.c.
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Nuova vittima della crisi in Mugello. Si tratta della ditta Gawi (Geo Ambiente Waste Italia)  di Borgo S. Lorenzo; che chiude per fallimento. E 20 sono i lavoratori che perdono l’occupazione. Ora sull'argomento interviene anche una nota di Rifondazione Comunista; che defisce il fatto 'grave e drammatico'; secondo Rifondazione "tutto giocato sulla pelle dei lavoratori". L’azienda, lo ricordiamo, era specializzata in  smaltimento di rifiuti, stoccaggio e trattamento degli elettrodomestici, di bonifiche dei siti inquinati, dei rifiuti speciali, dell’autodemolizione dei veicoli a motore. Ecco di seguito il testo della domanda di attualità presentata da Rifondazione Comunista in Consiglio Provinciale: Oggetto: Chiude la Gawi (Geo Ambiente Waste Italia)  di Borgo S. Lorenzo per fallimento; 20 i lavoratori che perdono l’occupazione. Si tratta di un fatto grave e drammatico tutto giocato sulla pelle dei lavoratori. L’azienda era specializzata in  smaltimento di rifiuti, stoccaggio e trattamento degli elettrodomestici, di bonifiche dei siti inquinati, dei rifiuti speciali, dell’autodemolizione dei veicoli a motore. Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e chiede alla provincia di firenze unitamente al Comune di Borgo S. Lorenzo di contrastare la crisi aziendale e di attivare tutte le misure di sostegno e tutela al lavoro, occupazione, redditi e salari. Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale. LA GAWI (Geo Ambiente Waste Italia) di Borgo S. lorenzo nel Mugello ha chiuso, causa fallimento, 20 gli operatori che perdono il lavoro. Un fatto grave, drammatico e allarmante a fronte di una crisi recessiva che colpisce tutto il settore produttivo del Mugello e la tenuta dei livelli occupazionali.   L’azienda, si  occupava dello stoccaggio e trattamento degli elettrodomestici, di bonifiche dei siti inquinati, dei rifiuti speciali, dei veicoli a motore e di autodemolizione. L a GAWI, apprendiamo dalla stampa:  «era punto di riferimento di Publiambiente per il deposito della carta e dei materiali ingombranti, anche in considerazione della totale mancanza nel territorio del Mugello di isole ecologiche pubbliche», in considerazione di ciò Rifondazione Comunista sostiene che il servizio che volgeva privatamente l’azienda  debba essere comunque svolto sul territorio, per questo chiediamo che i Comuni interessati  e alla Provincia di Firenze che si facciano immediatamente carico della tutela dei venti lavoratori,  costituendo nel prossimo futuro delle  isole ecologiche,  reimpiegando gli stessi lavoratori, con l’ausilio di adeguati strumenti di sostegno per salvare i posti di lavoro e il servizio che riteniamo essenziale per la cittadinanza del Mugello. Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai 20  lavoratori e lavoratrici  della Gawi  di Borgo San Lorenzo per il dichiarato fallimento delle attività e il conseguente loro licenziamento, nel ritenere grave quanto è accaduto anche in considerazione della tipologia dei servizi che la Gawi svolgeva nel settore dello smaltimento dei rifiuti, nel dichiarare il proprio impegno politico e istituzionale a sostenere tutte le iniziative di sostegno e tutela occupazionale chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sui motivi del fallimento e  sulla  conseguente chiusura della azienda nonché sugli strumenti di tutela sociale attivati. Altresì chiediamo di sapere se l’amministrazione provinciale è stata interessata della vicenda  dai sindacati e cosa intende fare  unitamente al Comune di Borgo San Lorenzo per tutelare i lavoratori sul piano del lavoro, occupazione, redditi e salari. Infine chiediamo di sapere quali iniziative intende adottare  la  Provincia di Firenze per contrastare questa crisi aziendale di cui gli unici a pagare sono i lavoratori e i cittadini con la perdita di un servizio  importante. Andrea Calò                 Lorenzo Verdi

 

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