Mario Margheri, noto imprenditore edile borghigiano (definito in passato da alcuni come il 'principe del mattone') è stato condannato a nove anni per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Con lui hanno subito pesanti condanne anche i figli. Finisce così l'inchiesta sul fallimento di un impero del mattone che tra gli anni Novanta ed i Duemila era arrivato a contare un patrimonio anche di 250 milioni di euro. Un impero travolto dalla crisi e chiuso nel 2012.
La notizia è riportata oggi (giovedì 17 ottobre) dal quotidiano La Nazione in un articolo a firma di Stefano Brogioni. Secondo quanto si apprende l'accusa aveva chiesto per Margheri otto anni, ma il giudice Magnelli ha pronunciato una condanna pesantissima: a nove anni.
Con lui, per il fallimento della Costruzioni Margheri Srl, sono finiti nei guai il figlio Mauro (44 anni, condannato a sei anni) e Rossella Lollini (51 anni, condannata a sei anni). Poi Andrea Mazzanti (62 anni, condannato a 5 anni e 8 mesi) e gli altri figli di Margheri (Ilaria, 49 anni) e Marco (51 anni), condannati a cinque anni come Massimo Biondi (65 anni).
Una delle operazioni che sono finite nell'inchiesta giudiziaria fu il progetto (mai andato in porto) di costruire un mega centro commerciale in Russia, con tanto di mare artificiale.
Disposti anche ingenti risarcimenti. Mario Margheri, secondo quanto riporta La Nazione, era già stato condannato anche per il fallimento della società di costruzioni Sama.