“Il poeta che ha rispetto del silenzio” è stato definito Campana dalla vincitrice della 3° edizione del Concorso Nazionale di Prosa Lirica" Il salone delle feste di palazzo Bastogi, messo a disposizione dal presidente del Consiglio Regionale Toscano, ha fatto da sfondo con tutto il suo splendore alla cerimonia di premiazione della 3°edizione del Concorso Nazionale di prosa lirica, ideato dal Centro Studi Campaniani e realizzato in collaborazione con l’Accademia Il Fauno di Firenze in occasione del 110° anniversario del viaggio in Argentina di Dino Campana. Mirna Gentilini, presidente del Centro Studi ha rimarcato l’importanza delle attività svolte dall’Associazione per fare conoscere ai giovani la vita e l’opera del poeta di Marradi. In particolare ha raccontato della collaborazione con l’Accademia Europea di Manga che ha stampato e presentato a Lucca Comics il libro a fumetti “Il covo del drago” di Antonella Capolupo in cui il poeta di Marradi è un personaggo chiave del racconto. Lamberto Lilli , presidente dell‘ Accademia Il Fauno, ha parlato della specificità del concorso sottolineando che evidenzia una caratteristica dei Canti Orfici, poema di natura prosodica e della partecipazione alla gara da parte di concorrenti da tutte le parti d ‘Italia ed uno anche dalla Francia. Al saluto del sindaco di Marradi sono seguiti gli interessanti interventi dei membri della giuria: Costanza Geddes di Filicaia ha parlato su “Giro d’Italia in bicicletta” dal manoscritto Il più lungo giorno che fa di Campana il primo poeta ad avere cantato una gara sportiva, Enrico Nistri del viaggio in Sud America “ Ci andò o non ci andò” e Fiorenza Ceragioli dei rapporti di Campana con l’ambiente letterario fiorentino sui quali sta lavorando. Il primo premio è stato assegnato a “Nedo” di Tiziana Delsale di Novara con la seguente motivazione: la narrazione si snoda in una serie di figure quasi oniriche, dove la realtà immaginata si unisce alla verità, sull’affermazione per cui “ la poesia è madre e si infila fra le sbarre delle prigioni, scivola sui muri dei manicomi e si distende fra le lenzuola foriere di pensieri tinti di passione”. La lettura è rapida ed avvincente quasi che della realtà onirica facciamo parte anche noi. Oltre alla targa la vincitrice ha avuto il libretto con i testi delle 10 opere giunte in finale realizzato da Giuseppe Montani di Firenze, anche lui nella rosa dei premiati. Sulle note delle Canzoni Orfiche cantate e suonate da Giacomo Panicucci e Marco Manetti del gruppo musicale “Il vento dell’altrove “ si è conclusa una giornata di alto livello culturale. Interessante e significativa la riflessione della vincitrice che ha detto di amare Campana perché è il poeta che ha rispetto del silenzio “quel silenzio che ti porta alla riflessione e a non dire una parola di più, semmai una di meno. In tutta la sua opera c’è questa ricerca, tanto che non si può sostituire una parola scelta da lui, proprio non ci si riesce”.