OK!Firenze

Cannabis. Vaglia per la liberalizzazione, con una delibera di Giunta

  • 207
Cannabis. Vaglia per la liberalizzazione, con una delibera di Giunta Cannabis. Vaglia per la liberalizzazione, con una delibera di Giunta © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

E fuori dal Municipio appare lo striscione. "Riunione di giunta. Delibera sulla cannabis. Abbiamo aderito alla proposta di legge sulla liberalizzazione della sua coltivazione, consumo e commercio come proposta dai radicali italiani, dall'associazione Luca Coscioni e con il sostegno di vari altri comitati". Inizia così il lungo e interessante post del sindaco, Leonardo Borchi, che spiega anche la sua esperienza e la sua posizione:

Sgombriamo il campo da illazioni personali: non sono un tossico, non ho mai fumato nemmeno le sigarette di tabacco, ho provato qualche canna passatami da amici o fumato qualche cylom in India, senza essermene mai innamorato. Devo dire che non mi facevano nemmeno un effetto particolare. Veniamo invece ad una prospettazione laica e argomentata della questione. I motivi alla base della nostra adesione al progetto sono fondamentalmente questi. Rendendo libera la circolazione della cannabis, la sua coltivazione, il mercato della compra vendita e naturalmente il suo consumo, sottraiamo questo business alla criminalità. Che si stima si aggiri intorno ai 7 miliardi di € e che è condotto praticamente in regime di monopolio. Tanto per introdurre un elemento di cronaca attuale, la mafia, sbalzata dalla 'ndrangheta dal traffico di coca ed eroina, si è buttata sulla produzione in proprio, e relativo commercio intorno casa, della marjuana. Giro di affari: un miliardo. Un grande risparmio di risorse lo avremmo nell'attività di contrasto che la polizia ora deve compiere. Pensiamo anche alle carceri, che sono piene di detenuti relativi alla commissione, oggi ,di reati di droga e che domani in gran parte non sarebbero tali. Al contrario, sempre dal punto di vista economico-finanziario, lo Stato potrebbe incamerare risorse relativamente alle accise ed alle tasse che decidesse di imporre. Gli uffici dei tribunali si libererebbero di innumerevoli processi. La ricerca scientifica sull'uso terapeutico della cannabis, già oggi conclamato, sarebbe incrementato. Si darebbe cittadinanza al diritto della libertà personale. Senza ledere i diritti altrui, ciascuno potrebbe autogestirsi. Libertà con regolazione: sia mai che una persona sotto l'effetto della cannabis potesse guidare: ritiro della patente immediato ed a piedi per il resto della vita (così perlomeno farei io). “Ma la liberalizzazione aumenterebbe esponenzialmente i consumatori!”. No. Si avrebbe all'inizio un piccolo aumento, fisiologico, come dimostrano le esperienze della Svizzera e dell'Olanda, in parte anche dovuto all'emergere del fenomeno, ma poi anzi si avrebbe un decremento. Dovuto anche al depotenziamento dell'immagine, soprattutto nei giovani, della sostanza non più “trasgressiva”. Al di là della posizione ideologica che vuol indicare nelle sostanze, in questo caso la cannabis, il “mostro” che corrompe, dobbiamo sapere che l'incontro con queste produce solo l'innesco di una azione che ha le sue origini nella personalità di un individuo già, socialmente e psicologicamente, predisposto. E' vero anche che le sostanze inducono dipendenza, fisica e psicologica: la cannabis molto meno dell'alcool e del tabacco. Appunto l'alcol ed il tabacco. In Italia avvengono circa 30.000 decessi all'anno in relazione all'uso ed abuso dell'alcol. Malattie, incidenti...Per i danni alla salute a causa del tabacco non c'è bisogno di spendere parole. Allora? Mettiamo fuori legge la Sambuca e le Malboro? In America dove, negli anni di Al Capone, hanno istituito il proibizionismo, abbiamo visto quali sono stati i risultati. E che l'azione repressiva abbia fallito anche in Italia ce lo dice la stessa Direzione Nazionale Antimafia. Quasi tutti i poliziotti, di tutti i gradi, sono concordi nell'affermare questo. “Ma dalla cannabis si passa alle droghe pesanti!”. Probabile sì, se sei già tossicodipendente. No, se sei un consumatore che mantiene il controllo su se stesso. Nella mia famiglia hanno cominciato a darmi a bere il vino, non pretto, a otto anni. Ancor prima si faceva merenda con pane, vino e zucchero. Da allora ho consumato, direi goduto, di un buon bicchiere di vino senza mai diventare ebbro. Ve lo voglio bello dire: io sono per liberalizzare tutte le sostanze, non per ò per i minorenni di 16 anni, perché penso che ognuno deve essere libero di autoregolarsi, in quanto ognuno è padrone della sua propria vita. Il limite è di non interferire attivamente con quella degli altri. Questa impostazione presuppone che alla base ci sia un'informazione onesta e completa, che si esprima in una capacità, in un potere di scelta, che solo in questo caso può essere definita responsabile. Sogno un mondo di adulti, nell'animo e nella coscienza, e non un gregge di zombi. Augh. Leonardo, sindaco

 

Lascia un commento
stai rispondendo a