Pelago © Comune di Pelago via Facebook
Il Comune di Pelago promuove un nuovo appuntamento dedicato alla tutela dei diritti, alla dignità del lavoro e al contrasto delle forme di sfruttamento che persistono nel settore agricolo. Sabato 6 dicembre, alle ore 11:00, presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “L. Ghiberti” di San Francesco, si terrà infatti la presentazione del libro Il mio nome è Balbir alla presenza dell’autore, Marco Omizzolo, sociologo e docente, considerato una delle voci più autorevoli in Italia nello studio del caporalato e delle condizioni dei lavoratori migranti.
L’incontro, intitolato “Dalla tortura alla dignità – Raccontare il caporalato per combattere l’indifferenza”, offrirà un’occasione di approfondimento su una delle problematiche sociali più urgenti del presente. Il volume ricostruisce la storia vera di Balbir, un lavoratore migrante che ha vissuto sulla propria pelle violenze, sfruttamento e privazioni, diventando al tempo stesso simbolo di resistenza e testimonianza diretta della complessità della filiera agricola italiana. Attraverso il suo racconto, Omizzolo evidenzia il ruolo delle reti criminali, la fragilità giuridica e sociale dei lavoratori stranieri e la necessità di un impegno condiviso basato sulla legalità, sulla difesa dei diritti fondamentali e sulla responsabilità delle istituzioni e della società civile.
L’iniziativa si colloca all’interno del percorso culturale avviato dal Comune di Pelago in occasione delle celebrazioni per i 260 anni dall’insediamento di Pietro Leopoldo come Granduca di Toscana, una ricorrenza che invita a rileggere in chiave contemporanea i temi della giustizia, della riforma e dell’attenzione alla persona. Il richiamo ai valori leopoldini offre infatti uno spunto per riflettere su come tali principi possano orientare anche le scelte odierne in materia di lavoro, migrazioni e tutela della dignità umana.
All’evento porterà i saluti istituzionali l’assessora al Sociale Giulia Lazzeri e sarà presente la Libreria Fortuna. L’incontro, aperto a tutta la cittadinanza, si propone come un momento di sensibilizzazione e confronto, con l’obiettivo di contrastare l’indifferenza e promuovere una cultura basata sul rispetto, sulla consapevolezza e sulla difesa dei diritti delle persone più vulnerabili.


