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Carabinieri fermato spacciatore in centro, nella casa che occupava aveva un "tesoretto"

L'uomo senza fissa dimora fermato in via de Magazzini. Si scopre poi che occupa una casa dove dentro ha gli attrezzi del mestiere e non solo.

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Il tesoretto rinvenuto nella casa occupata Il tesoretto rinvenuto nella casa occupata © Carabinieri.
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Prosegue l’impegno dell’Arma dei Carabinieri nel contrasto alla recrudescenza criminale nell’area urbana della città di Firenze.
Nella tarda serata del 29 giugno 2024, nel corso di un servizio di pattuglia, i Carabinieri della Stazione di Firenze Uffizi hanno arrestato in flagranza di reato un 25enne nato in Tunisia, in Italia senza fissa dimora,  ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In transito in via dei Magazzini, notoria zona di assidua frequentazione di soggetti dediti allo spaccio, i militari - notando l’uomo fermo vicino ad un monopattino con appeso uno zaino, che si guardava intorno con fare sospetto e diffidente - decidevano di sottoporlo a controllo.

All’esito delle operazioni di perquisizione personale sono stati rinvenuti circa 16 gr di hashish e 50 euro in banconote di vario taglio.
Ulteriori approfondimenti sul conto del fermato hanno consentito di ricostruire che l'uomo, tramite un'applicazione di consegne a domicilio, aveva effettuato diverse prenotazioni, sempre presso uno stesso indirizzo.

Avendo, pertanto, rinvenuto nel corso della perquisizione anche un mazzo di chiavi, gli operanti hanno perquisito quel domicilio - risultato occupato abusivamente - rinvenendo ulteriori 752 gr circa di hashish, suddivisi in dosi e panetti, nonché vari materiali utili alla produzione, al taglio, alla pesatura e al confezionamento e oltre 14700 euro in contanti e 241 dollari nascosti all'interno di una borsa griffata.

L'uomo, già noto alle Forze di Polizia, è stato, quindi, dichiarato in arresto e trattenuto, a disposizione della Procura della Repubblica di Fierenze, presso le camere di sicurezza della stazione CC di Santa Maria Novella in attesa del rito direttissimo. La sua colpevolezza dovrà essere acclarata nel corso del processo e per lo stesso vige la presunzione di innocenza.

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