Il 9 giugno 2024 ha segnato uno spartiacque per la storia politica di Pontassieve con un nuovo primo cittadino per il Comune ma una continuità di ideologica politica. A vincere, infatti, sempre il centrosinistra. Dopo 10 anni guidati da Monica Marini, gli elettori hanno deciso di premiare nuovamente la fiducia data nei confronti dell’Amministrazione comunale con il voto a Carlo Boni, già Vicesindaco nella precedente Giunta.
In prossimità dei primi 100 giorni da Sindaco la giornalista Stratini Martina a nome della redazione di Ok!Valdisieve ha raggiunto telefonicamente il neoeletto Primo cittadino di Pontassieve per porgli alcune domande su l’oggi, il ieri ed il domani del Comune della Valdisieve.
Sindaco Boni, partiamo dalle basi. Come sono andati questi primi 100 giorni circa?
Non è stato facile per una serie di motivi, bisogna ammetterlo. In primis perché il Consiglio comunale si è quasi totalmente rinnovato dei suoi membri, c’è stato un primo periodo di conoscenza del meccanismo dell’Amministrazione ma è stato poi importante mettersi in moto fin da subito per adottare il Piano operativo comunale entro l’estate ed anche avviare tutti i cantieri in ballo con il PNRR.
A proposito di PNRR, cosa ne pensa?
Ci sono due facce della stessa medaglia. Da una parte dobbiamo certamente dire che è stata una manna dal cielo in un periodo in cui, in particolare post Covid, le Amministrazioni non avevano molti soldi a disposizione. Oggi senza saremmo stati davvero in difficoltà. Oltre al lato estremamente positivo bisogna anche ammettere che il rovescio della medaglia lo è meno: i progetti del PNRR si basavano su costi di realizzazione ben diversi. A causa dell’aumento del prezzo delle materie prime e della manodopera, si parla di un aumento del 30% rispetto alle previsioni di costo iniziali. Per questo, nonostante Regione e Stato abbiano aggiunto risorse, come Amministrazione abbiamo dovuto trovare soldi da destinargli dovendo però fare delle scelte politiche sulle priorità ed al primo posto abbiamo messo i lavori per la messa in sicurezza delle scuole del territorio comunale. Abbiamo dovuto un po’ però per questo venire meno sul decoro urbano al quale stiamo già lavorando per rimediare il prima possibile: a breve usciremo con un piano apposito e posso già dire che stiamo lavorando per riuscire ad assumere già nel 2025 due tecnici comunali per avere una squadra più pronta alla risposta alle esigenze del cittadino senza doversi sempre appoggiare su service esterni.
Fra i tanti progetti del PNRR in ballo su Pontassieve, c’è un progetto a cui tiene di più?
Se parliamo di PNRR in senso lato sicuramente sono un grande fan, da sempre, della Casa di comunità, meglio conosciuta come la Casa della Salute. L’ho appoggiata allo stremo anche quando sembrava che tutto dovesse saltare ed oggi che è una realtà sempre più vicina sono davvero contento perché sarà importante per l’intera Valdisieve. Il cantiere nell’area ferroviaria di Pontassieve per la Casa di Comunità AB possiamo dire che è già in corso perché chi sta realizzando la bonifica bellica è la stessa ditta che farà i lavori. Allo stesso tempo stiamo già lavorando alla realizzazione della Casa di Comunità SPOK a Pontassieve: nei locali del Croce Azzurra si sono già trasferiti tre medici di famiglia ed il centro fisioterapico che si trovava presso il distretto Asl di San Francesco. L’idea è quella di creare un piccolo centro diagnostico con, ad esempio, la possibilità di effettuare prelievi, ecografie o spirometrie.
Come stanno andando gli altri progetti PNRR portati avanti per Pontassieve?
Un altro progetto che mi sta molto a cuore è quello di messa in sicurezza ed efficienza energetica della scuola primaria De Amicis nel capoluogo. Ci sono stati dei ritardi nella determinazione dell'appalto e quindi di conseguenza nella partenza dei lavori; siamo però a buon punto e ottimisti sulle tempistiche. Anche gli altri progetti sono molto interessanti: dalle palestre della scuola Calvino e della primaria di Sieci, alla piscina comunale di Pontassieve. Tutti danno una risposta storica alle esigenze del cittadino e senza il PNRR non sarebbe stato possibile.
Onestamente, si aspettava di vincere?
Sinceramente sì, c’erano stati molti segnali positivi già nella campagna. Eccetto per qualche membro, all’interno del Partito democratico di Pontassieve era stata fatta una riflessione che vedeva positivamente quanto fatto dall’Amministrazione e spingeva per il rinnovo di questa Giunta che avesse già una conoscenza pregressa dei progressi fatti. In quanto già Vicesindaco mi aspettavo che potesse essere fatto il mio nome ed ho accettato volentieri la fiducia che mi è stata data. C’era completa disposizione anche nello svolgere le primarie ma poi è stato deciso che non fossero necessarie.
Cosa ha trovato "nel cassetto della scrivania" del Primo Cittadino che non si aspettava di trovare?
Non che non me le aspettassi ma non è mai facile riprendere in mano alcune cose rimaste in sospeso. Nonostante fossi già nella precedente Amministrazione, c'erano alcuni argomenti di cui ero a conoscenza ma non seguivo personalmente. Come ad esempio, la spinosa questione degli asili nido.
Come è stato mettere in “stand by” il lavoro da insegnante?
Difficile, sono sincero. Mi manca già e mi manca il rapporto con i miei ragazzi. Per me è estremamente importante. Dopo aver lavorato a Pontassieve, tre anni fa sono stato assunto di ruolo al Galluzzo e ora sono in aspettativa. I giovani sono i cittadini di domani e chi fa l'insegnante sa di avere la fortuna di rendere il domani un mondo migliore. La cosa bella è stata sentirsi dire prima delle elezioni da alcuni genitori “Professore, non ce ne voglia, ma facciamo il tifo perché perda”.
A proposito del suo lavoro, è stato soddisfatto delle deleghe assegnate dal Sindaco di Firenze Sara Funaro per il Consiglio metropolitano?
Molto, avevo capito che avrebbe rispettato le migliori competenze di ciascuno e ha rispettato le aspettative. A me sono andate le deleghe per Progetti Educativi, Memoria, Ambiente e Parchi, Agricoltura, Edilizia Scolastica Mugello e Valdarno Valdisieve. Oltre ad essere insegnante, infatti, sono agronomo e tecnico ambientale, per me è cruciale il tema della scuola e cultura, sono contento che potrò trattare tematiche importanti come la lotta al cambiamento climatico e sono sicuro della capacità del nostro territorio ad adattarsi a tale cambiamento.
Che ruolo hanno per lei i giovani nel futuro di Pontassieve e non solo?
Come ho già accennato sono il nostro futuro ma abbiamo noi il compito di trovare il modo di renderli protagonisti del presente. Dobbiamo ripartire da quello che abbiamo vissuto per creare il cittadino di domani. I ragazzi di oggi sono estremamente disorientati e senza un aiuto da parte nostra non hanno capacità di saper tirare fuori da loro qualcosa di buono. Bisogna lavorare bene su progetti per il loro orientamento, che li incanali in una vita che dia loro soddisfazione e che gli eviti di conseguenza di prendere strade sbagliate. Mi piacerebbe poi incrementare progetti che valorizzino la nostra storia e la nostra memoria non dimenticando di affrontare il tema della legalità.
Fra i punti affrontati nel programma della campagna elettorale, qual è il progetto che più di tutti spera di veder realizzato alla fine del mandato?
Senza dubbio mi preme molto la delicata questione della viabilità nella frazione di Sieci. Qui presto oltre alla già dichiarata Tod’s, arriverà un’altra importante azienda e con queste un ulteriore carico importante per la viabilità della Statale 67 in una situazione che già ora risulta difficoltosa. Da tempo stiamo cercando una soluzione con tutta la determinazione possibile e inimmaginabile e vogliamo riuscire nel nostro intento.
Parlando di Sieci e della crescita del territorio di Pontassieve, ci sono attualmente sviluppi in merito all’area della ex fabbrica “Ceramiche Brunelleschi”?
Finalmente, dopo molti anni, possiamo dire che la Brunelleschi ha di nuovo dei proprietari: si tratta di un consorzio di imprese formato da società del nord assieme alla Cooperativa Sieci. Siamo molto felici e siamo al momento in totale contatto costante con la proprietà. Ancora non c’è un progetto esecutivo perché stanno aspettando il Piano operativo comunale ma c’è stato presentato un insieme di idee che vede la fusione di una parte sanitaria assistenziale, con una ricettiva ed una abitativa. Grazie alla nuova proprietà sarà possibile finalmente provvedere all’esproprio di una parte dell’area che permetterà al Comune la realizzazione di una rotonda all’incrocio fra la SS67 e Via del Molino. Date le tempistiche che non saranno brevi per via della bonifica dell’area e delle varie autorizzazioni della Soprintendenza (Ciminiera, opificio e cinta muraria sono vincolate, ndr). Siamo ottimisti anche sul doppio ponte di Vallina, la volontà delle istituzioni c’è in quanto ci ha convocati Anas anche recentemente per il progetto. Il doppio ponte renderebbe possibile declassare Via Aretina da strada statale a strada provinciale e questo permetterebbe molti aspetti positivi come, ad esempio, l’obbligare i mezzi pesanti con determinati limiti di carico a passare da via di Rosano.
E' più difficile a suo avviso essere scelti Sindaco per la prima volta o confermarsi?
La conferma secondo me è sempre più complicata. Ti valutano sull'effettivo lavoro fatto. Sulla prima elezione c'è tanta aspettativa sulla figura in linea teorica, in linea pratica è difficile anche creare una empatia con le persone. Per me non è stato difficile però perché avevo sentito già in campagna l'apprezzamento verso la scorsa Amministrazione.
Quali sono i temi che ritiene più prioritari?
Bisogna dire che le priorità sono figlie del tempo che uno vive. Se dovessi scegliere di cuore e in base alla mia forma politica e mentale direi senza dubbio che un riscatto generale passa sempre dalla scuola, dai giovani e dalla cultura. Nel momento storico, però, in cui ci troviamo le infrastrutture e la mobilità sono al primo posto. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, per le ferrovie stiamo cercando di fare pressione sull'azienda, oggi per Pontassieve sono elementi cardine.
Con i concittadini si da del tu o del Lei?
Non se ne parla, solo del tu perché per fortuna o purtroppo mi conoscono tutti. E’ una fortuna perché ho un rapporto diverso, dall'altra quando vado a fare la spesa mi piacerebbe staccare il cervello però credo vivamente che fare politica locale sia darsi del tu e dirsi le cose in faccia.
Ha mai pensato in questi 100 giorni "chi me l'ha fatto fare?"
Avoglia, ogni mattina appena mi sveglio. Dai scherzo (ride, ndr), diciamo che ero consapevole di poter incidere in meglio la vita degli altri, alterno però alcuni momenti di buio assoluto e altri che mi riempiono di orgoglio e piacere perché sai di poter rendere migliore la vita delle persone.