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Cassi & Brizzi, Bergonzoni, Benvenuti & Massironi, Crippa, Costa, Granata, Bonechi & Goretti e la danza di Opus Ballet

Sarà poi il turno di VORREI UNA VOCE di e con Tindaro Granata, con le canzoni di Mina. Costruito attraverso le...

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Stagione Borgo Stagione Borgo © Massimiliano miniati
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Inizierà a fine novembre, con un’anteprima fuori abbonamento, la stagione 2025/26 del Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo che richiama in Mugello Maria Cassi e Leonardo Brizzi con lo spettacolo “Sante Donnacce” Donne, artiste nella vita, artiste della vita, il nuovissimo testo di Maria Cassi  che, attraverso l’ironia e la comicità, racconta le donne, le loro problematiche di vita e di lavoro, le storie di migrazione e violenza. Lo spettacolo è uno degli appuntamenti che il Comune di Borgo San Lorenzo ha promosso, nel mese di novembre, per sensibilizzare, comprendere e prevenire la violenza di genere.

La stagione in abbonamento invece prenderà il via con Alessandro Bergonzoni ed il suo ARRIVANO I DUNQUE. (Avannotti, sole Blu e la storia della giovane Saracinesca). In questo spettacolo dello straordinario attore (che abbiamo già applauditolo in Mugello al Corsini  in più di un’occasione)  ritroviamo lo stile inconfondibile della sua scrittura comica-

Grande ritorno al Giotto di Borgo per Maddalena Crippa (che vedemmo al Giotto nel 2024 con “Un sogno a Istanbul”) che questa stagione porta in scena un  classico di Anton Čechov, CRISI DI NERVI. Tre atti unici. Cechov scrisse dei piccoli, straordinari capolavori, intrisi di sarcasmo, divertimento, accesa follia. Peter Stein regista di prestigio internazionale, uno dei massimi creatori e teorici del Teatro europeo del secondo Novecento, con la sua compagnia capeggiata dalla straordinaria Maddalena Crippa, ne porta in scena tre: “L’orso”, “I danni del tabacco” e “La domanda di matrimonio”.

Sarà poi la volta di Massimo Bonechi e Riccardo Goretti con WONDERFUL.                                                     “Wonderful” è uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti, ma è anche un gigantesco gioco a quiz portato avanti dagli attori/autori sul palco insieme a tutta la sala degli spettatori. Ogni sera verranno estratti a sorte alcuni anni in ordine sparso nella forchetta che va dal 1973 (anno di nascita del più vecchio degli autori dello spettacolo) all’anno in corso, e sugli avvenimenti di quegli anni verteranno le domande sottoposte al pubblico… alla fine della serata, lo spettatore che avrà risposto a più domande potrà salire sul palco, rispondere al domandone finale e provare così a vincere un premio veramente “wonderful”

Doppio appuntamento per Alessandro Benvenuti (In scena anche a Barberino con un altro spettacolo)  che arriverà a Borgo insieme alla simpaticissima Marina Massironi in “La tigre” nel quale Lui vorrebbe essere un guru. Lei è una fotografa professionista. Lui parla di come rendere meravigliosa la vita degli altri. Lei cerca di catturare la realtà della vita fotografando gli altri. Lui vorrebbe apparire. Lei vuole renderlo, a ragion veduta, esattamente com’è. Lui non pensa di essere in crisi. Lei sa benissimo di essere in crisi. Una cosa, però, li accomuna: Lui non è quello che crede di essere… e Lei non è affatto chi dice di essere. La Tigre del titolo (ci informa l’autore) “è la paura che tutti abbiamo e che, impossibile da nascondere, va solo accettata e gestita come meglio si può”.

Sul palco del Giotto anche l’eccezionale Lella Costa con LISISTRATA di Aristofane, diretta da  Serena Sinigaglia. Lisistrata, “colei che scioglie gli eserciti” convince le donne di Atene e Sparta, Beozia e Corinto ad unirsi a lei in uno sciopero del sesso che avrà fine solo quando gli uomini si decideranno a cessare la guerra. Si impadronisce anche del tesoro di stato, respinge gli arcieri, discute di economia e politica, infine prevale e ottiene la pace. (sempre al Giotto abbiamo visto anche la versione con Amanda Sandrelli nella stagione 2023)

Sarà poi il turno di VORREI UNA VOCE di e con Tindaro Granata, con le canzoni di Mina. Costruito attraverso le canzoni di Mina cantate in playback, lo spettacolo nasce grazie al percorso teatrale nella sezione femminile della Casa Circondariale di Messina, nell’ambito del progetto Il Teatro per Sognare. Il sogno, infatti, è il fulcro della drammaturgia dell’autore siciliano: smettere di sognare significa far morire una parte di sé. Questo lavoro è dedicato a tutti coloro che non hanno perso la voglia di farlo

Conclusione con l’immancabile appuntamento con la danza con il ritorno della Compagnia Opus Ballet in CALLAS CALLAS CALLAS. A 100 anni esatti dalla sua nascita la Compagnia Opus Ballet omaggia la grande cantante riunendo per la prima volta tre tra i più interessanti nomi della coreografia d’autore italiana, Adriano Bolognino, Carlo Massari e Roberto Tedesco, in una lettura contemporanea e innovativa di uno dei personaggi più iconici del Novecento. Ogni coreografo porterà in scena un diverso aspetto della vita e dell’opera di Maria Callas in un vero e proprio “trittico coreografico”, un inedito affresco in cui elementi biografici, ispirazioni musicali e iconografia si fondono con la danza contemporanea nella creazione di un linguaggio inedito.

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