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Una “ciclovia smart” tra Pontassieve e Firenze. Ecco come funziona

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Una “ciclovia smart” tra Pontassieve e Firenze. Ecco come funziona Una “ciclovia smart” tra Pontassieve e Firenze. Ecco come funziona © n.c.
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Valdisieve - I Comuni di Pontassieve, Bagno a Ripoli e Fiesole partecipano, per la prima volta assieme ad un bando europeo, l’“Urban Innovative Action”. Le tre amministrazioni nel luglio 2016 hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato alla progettazione di una pista ciclabile, o meglio, “ ciclovia ” lungo la valle dell’Arno; con l’obbiettivo di mettere a punto un piano condiviso per accedere a bandi e finanziamenti europei. L’occasione è stata colta al volo col bando l’“Urban Innovative Actions” che premia le azioni innovative urbane su alcune specifiche tematiche, tra cui la mobilità sostenibile. La partecipazione formale al bando, per questioni burocratiche sui criteri d’ammissibilità, è avvenuta da parte dei comuni di Pontassieve - come capofila - Bagno a Ripoli e Fiesole, con Rignano sull’Arno che ha partecipato soltanto come stakeholder istituzionale. L’impresa di partecipare in maniera condivisa ad un unico progetto è stata realizzata nel mese scorso con la presentazione di “Ad Arnum” (Advanced Accessibility to the River and New Urban Mobility). Il progetto consiste nella realizzazione di una “ciclovia” lungo la valle dell'Arno, con la realizzazione di tre passerelle ciclopedonali per mettere in collegamento le rive dell’Arno tra Pontassieve e Firenze. La prima passerella è situata a Sieci all’altezza delle Gualchiere; la seconda tra Vallina e Compiobbi, la terza tra Candeli e il Girone. Per elaborare la proposta i comuni hanno siglato un accordo col DIDA, Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, col coordinamento del Prof. Francesco Alberti come Responsabile Scientifico. Il percorso sarà infatti dotato di servizi innovativi e hitech: hub intermodali di scambio in corrispondenza delle stazioni ferroviarie; “e-bike sharing” con appunto bici elettriche e apposite stazioni per la ricarica, alimentate da energie rinnovabili mediante soluzioni adatte anche ad aree non supportate da rete elettrica. Infine è prevista la creazione di una “bitcoin” che prenderà il nome di “Fiorino verde” grazie alla quale gli utenti della ciclovia potranno accumulare crediti che consentiranno la remunerazione dei comportamenti virtuosi e green di cittadini ed aziende nella mobilità. Il tutto con l’obiettivo di attuare una strategia di mobilità sostenibile per cambiare radicalmente il modo di muoversi sul territorio, sia per i cittadini che per gli altri utenti potenziali. Importante il sostegno al progetto di alcune fondamentali realtà economiche nazionali, tra cui ATAF, RFI, Trenitalia, Bus Italia; oltre a quelle istituzionali come Regione Toscana e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno della Provincia di Firenze. Molti gli stakeholders coinvolti operanti nel mondo dello sport locale, tra cui: UISP Firenze, FIAB Firenze e Valdarno, Associazione Valdisieve, Firenze Rafting, e altri ancora. Ma le collaborazioni più interessanti sono quelle con alcune start-up di livello nazionale ma dalla vocazione molto internazional. La prime di queste è “E.Eco Viterbo” col marchio “VIP2ZIP”, start-up romana che ha realizzato una piattaforma digitale per la remunerazione dei comportamenti “green” dei cittadini e delle aziende che si occupano di mobilità, consumo e produzione di energia, nella raccolta differenziata. La remunerazione avviene attraverso uno “zipcoin”, credito generato in proporzione alla riduzione dell’impatto ambientale che la scelta di mobilità sostenibile ha comportato; un migliaio di zipcoin sono uguali ad un barile di petrolio. Un altro contributo significativo è stato quello di “Effective Knowledge”, un’azienda di Sesto Fiorentino che sviluppa applicazioni per dispositivi mobili permettendo la ricerca di dati integrati provenienti da una piattaforma aperta “Km4City”, che attualmente integra moltissimi dati e informazioni geolocalizzate di tutta la Regione. Il lavoro con Spin8 S.r.l. – start-up di Viterbo, nata dall’Università Della Tuscia (Unitus) – riguarda i veicoli elettrici come lo snodo strategico principale della mobilità sostenibile di oggi, con un ottica sempre più digitale. L’ultima collaborazione, tra quelle più innovative, è stata quella con “MHC Progetto Territorio” (mapping hyperlocal communities) – anch’essa società cooperativa nata nel 2012 sempre dall’Università, ma degli Studi di Firenze - che si occupa dell’introduzione di metodi e strumenti di rappresentazione interattiva per accrescere l’efficacia dei processi di trasformazione urbana. La cooperativa è composta da sette soci che lavorano presso i laboratori di ricerca LAPEI (Laboratorio per la progettazione ecologica degli insediamenti) e LARIST (Laboratorio per la rappresentazione identitaria e statutaria del territorio). Questa proposta nasce dalla capacità di tre amministrazioni di guardare oltre, e insieme costruire un progetto rivolto alla mobilità sostenibile rendendo fruibili le sponde dell’Arno, proprio come abbiamo sempre immaginato. Oggi tutto questo prende forma e se avremo successo potrebbe diventare realtà – dichiarano congiuntamente i sindaci Monica Marini, Francesco Casini e Anna Ravoni, rispettivamente di Pontassieve, Bagno a Ripoli e Fiesole.

 

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