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Cinque anni di servizio a Vicchio: Il bilancio dell'Assessore Franco Vichi

Una lunga nota rilasciata sulle onde digitali di Facebook fa il punto dei 5 anni di assessorato a Vicchio di Franco Vichi

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Franco Vichi Franco Vichi © FB
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Un saluto e un grazie come assessore del Comune di Vicchio ai miei concittadini dopo 5 anni passati insieme. E (per amor di verità) un po’ di precisazioni, che non guastano! Dopo un esperienza lavorativa di ben 38 anni consecutivi nella rappresentanza del sistema delle imprese, in Toscana e a Firenze, passando da semplice impiegato a quadro, fino ad arrivare al punto più alto nella carriera di dirigente (direttore generale), accettai con entusiasmo la proposta dì Filippo Carlà Campa di far parte della sua Giunta.

Eravamo nel 2019. Impostammo fin da subito il nostro programma di mandato con passione e determinazione ma appena passati pochi mesi dall’insediamento, la pandemia, il terremoto, il suolo che cedeva( frane in moltissime frazioni), diventavano le priorità, le vere emergenze da affrontare. Non voglio parlare di me, che ho svolto mere funzioni di collaboratore stretto del sindaco, ma di un primo cittadino che mai si era visto, 24h24 impegnato e disponibile con tutti. TUTTI! In ogni momento della sua giornata Filippo Carlà Campa informava i cittadini con dirette Facebook, apriva hub per le vaccinazioni, portava il cibo e i medicinali ai cittadini meno fortunati. Un panino per rifocillarsi e via fino a tarda notte impegnato in riunioni con associazioni, cittadini, ecc.

Quella porta laterale a Piazza Giotto( sede del Comune) è sempre rimasta aperta, più dell’orario consentito al pubblico e tutti indistintamente, senza né appuntamento, né dover fissare con la sua segreteria, avevano accesso e tutti hanno sempre avuto dal sindaco ascolto attivo, una parola di conforto, una risposta ai loro problemi. E di quell’umiltà, di quella genuina e disinteressata spontaneità di quei suoi gesti, ne ho apprezzato ancora di più l’essenza e l’efficacia quando abbiamo avuto l’opportunità di ospitare nel nostro territorio per la prima volta nella storia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Così come quando siamo stati in Vaticano in udienza dal Papa per le celebrazioni del centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. Sia con i semplici e comuni cittadini di Vicchio e del Mugello, che con i Grandi della Terra, il nostro sindaco, si è speso in egual misura, portando in alto i valori della nostra piccola e grande comunità. Ecco, il mio bilancio di questi 5 anni, sta racchiuso tutto lì: aver fatto squadra con lui e i colleghi di Giunta e aver dato una mano a una persona di grandissimo spessore umano e intellettivo, che ha riportato in prima pagina in positivo il nostro Comune. Certo, con le mie competenze e le mie relazioni politiche e istituzionali anch’io ho contribuito ad aprire tante porte ai miei colleghi, che prima sembravano chiuse: dalla Metro Città alla Regione, al Parlamento. I risultati parlano da soli. Solo dal PNRR su 10 milioni richiesti abbiamo ottenuto ben 7 milioni di finanziamenti per dare un volto più moderno al nostro paese. Dal parco di Montelleri, alla piscina comunale che verrà rifatta e coperta alle altre infrastrutture nel capoluogo e nelle frazioni. Abbiamo dato vita alla prima Comunità Energetica in Toscana e ne abbiamo costituita una seconda, di natura pubblica, con gli altri Comuni del Mugello; con un bando pubblico sono state installate 4 postazioni per la ricarica dei veicoli elettrici, abbiamo concorso con altri enti regionali e nazionali a rispondere ai temi della transizione energetica con i fatti e non con le parole( impianto eolico di Monte Giogo di Villore e di Corella), con opere di mitigazione che miglioreranno l’ambiente e il territorio circostante. Fra pochi mesi, i cittadini di Lama, Santa Maria a Vezzano, Gracchia, Piazzano, a corto di acqua da sempre, passeranno ad approvvigionarsi, non più con le autobotti ma con un vero e proprio allacciamento dal costo di 900mila euro, a carico per il .97% di Publiacqua e per il restante del 3% dei Comuni di Vicchio e di Borgo S.Lorenzo( opere ed asfalti eseguiti con manodopera locale).

Questa la parte amministrativa.

Quella politica, è più misera. E ci dedico meno spazio. Volutamente. Proprio perché mette a nudo la povertà degli uomini. Chi ha condiviso con noi tutto per 5 anni all’improvviso si è trasformato d’enblai come in un gioco di prestigio in oppositore estremo per diventarne il beneficiario n.1 di un’operazione politica camaleontica che non ha bisogno di aggettivi ulteriori. Non lo dico con enfasi perché in queste elezioni Filippo Carlà Campa e tutti noi di Vicchio Vive abbiamo perso le comunali (51,56% vs.48,44). Ma è il come e come ci siamo arrivati che stona e che rende tutto inqualificabile e incommentabile. Per non dire, che fa veramente schifo! Il cosiddetto “giudaismo politico” ha portato all’inganno! Si, perché le elezioni, si possono vincere o anche perdere. Ma la correttezza e la lealtà devono avere primaria e assoluta corsia preferenziale. Qui, questi valori non hanno trovato ospitalità. Anzi, l’esempio negativo è pervenuto proprio da chi doveva per primo darne dimostrazione.

Ricordo bene quando presentai fra giugno e luglio 2023 il mio resoconto di mandato sulle attività delle 7 deleghe dei miei assessorati , insieme al sindaco e agli altri membri di Giunta: dai massimi dirigenti PD ricevetti solo applausi, complimenti e subito dopo fu sfornato un comunicato stampa che “benediva” e incoraggiava la nostra azione amministrativa. Bene, ci hanno fatto credere che tutto era ok, poi - detto con una metafora, - una volta che siamo andati a letto, hanno riacceso la luce e si sono alleati con le opposizioni( per aggirare l’ostacolo statutario delle primarie e per far fuori il sindaco). La coalizione di sinistra con O19 e 5S ovvero con chi ci aveva sempre osteggiati in questi lunghissimi 5 anni, in quel momento era più importante della lealtà e della fiducia verso un sindaco e la sua giunta. Fatti. Così è andata. Se questo non è INGANNO, cos’altro è? Questa messinscena utilitaristica per eliminare una persona perbene, una giunta dello stesso colore politico-partitico, l’abbiamo respirata e rivista nella sua interezza nei toni di questa campagna elettorale, appena terminata. Dove progetti alternativi non ne abbiamo sentiti o visti, nel campo altrui. Solo una mirata campagna di insinuazioni spregiose e di menzogne sui conti amministrativi; solo il dispiegarsi di odi/disprezzi personali e non politici, mai sopiti per l’esito delle primarie del 2019 e dulcis in fondo, il solito richiamo strumentale della foresta sulla patente dell’antifascismo, di cui fregiarsi del titolo, in casi estremi di necessità.

Beh! Questi sono i fatti. Spiegarlo a un intero popolo in appena 1 mese e mezzo dalla scadenza elettorale non era compito facile.

Ci voleva un miracolo. È mancato poco, davvero. Ora non resta che riordinare le idee, riavvolgere il nastro di ciò che è stato, riflettere sul dato emerso e indistintamente ringraziare tutti quanti si sono prodigati per l’innovazione e per la crescita di questa nostra comunità.. Il tempo dirà la sua. Abbiamo fatto bene? Abbiamo sbagliato? Come sempre la storia, piccola o grande che sia, emanerà il suo verdetto.

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