La chiusura del Circolo Arci Unione ha suscitato polemiche e amarezza nella comunità locale. La Fondazione "Il Ponterosso" ha rilasciato un comunicato stampa in risposta alle critiche recenti, attribuendole a strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale. La Fondazione sostiene che la chiusura del circolo sia temporanea, necessaria per un cambio di gestione, e ha ribadito il proprio impegno a investire nell'immobile per migliorarlo e trasferire la propria sede e quella del Partito Democratico al centro di Borgo San Lorenzo.
Ecco il comunicato integrale ricevuto questa mattina:
La Fondazione "Il Ponterosso" esprime il proprio stupore per le polemiche e strumentalizzazioni di queste ore, evidentemente legate alla campagna elettorale. La questione è di evidenza pubblica da molti mesi. Il 16 marzo 2024 la Fondazione ha scritto un comunicato nel quale si afferma: "Come Fondazione abbiamo investito recentemente sull'immobile per qualificarlo, migliorarne la funzionalità e trasferire nel centro di Borgo la sede della fondazione e del Partito democratico. Confermiamo, quindi, il nostro impegno per mantenere e qualificare anche in futuro l'immobile nella sua destinazione come Casa del Popolo". Ebbene, riconfermiamo oggi quanto già espresso. Siamo di fronte ad un cambio di gestione alla scadenza di un contratto. Non alla "chiusura definitiva" di una Casa del Popolo. Arci Firenze ha espresso la volontà per riaprire il Circolo al termine dell'attuale gestione e la Fondazione è impegnata in questa direzione per un rilancio delle attività secondo i valori ispiratori dell'Arci. La chiusura è temporanea e si rende necessaria per regolare i rapportti con la nuova gestione che, ci auguriamo, possano restituire al paese un luogo più funzionale alle attività da svolgere.
La Fondazione ha sottolineato che si tratta di una transizione di gestione e non di una chiusura permanente. Arci Firenze ha manifestato la volontà di riaprire il circolo alla fine dell'attuale gestione, con il sostegno della Fondazione per rilanciare le attività secondo i valori dell'Arci. Nonostante la Fondazione affermi di aver comunicato queste intenzioni già il 16 marzo, la nostra redazione non ha ricevuto tale comunicato e si è basata sulle dichiarazioni del presidente Luciano Baggiani del 12 marzo rilasciate al nostro editore Saverio Zeni, che non lasciavano presagire questa soluzione.
In attesa di ricevere il comunicato stampa del 16 marzo della Fondazione Ponterosso, sorgono alcune domande spontanee:
- Dal comunicato attuale si evince che Arci Firenze vuole riaprire il circolo secondo i valori dell'Arci. Perché non sono intervenuti prima se i valori non erano rispettati in questi anni?
- Perché la Fondazione Ponterosso, proprietaria dell'immobile ricevuto in "dono" dal lavoro dei volontari e iscritti al Partito Comunista, non ha dichiarato subito di non gradire l'attuale gestione, lasciando spazio a ipotesi di chiusura?
- La nuova gestione del Circolo Unione sarà autonoma nelle proprie scelte o dovrà sottostare alle decisioni della Fondazione Ponterosso anche per quanto riguarda le attività?
Queste e altre domande restano in attesa di una risposta. Chiunque abbia qualcosa da dire in merito può scrivere alla nostra redazione: [email protected]
Per maggiori dettagli, visita il primo articolo del 12 Marzo e qui invece l'articolo del 15 giugno.