In scena, grandissimi,Giorgia Calandrini, Vincenzo De Caro, Guido Targetti, Dafne Tinti diretti da Riccardo Rombi con “Le città invisibili” tratto da Italo Calvino, ripresa di uno dei primi spettacoli di Catalyst, riproposto per celebrare i 700 anni di Marco Polo. Ispirato al “Milione” lo spettacolo rimane fedele all’opera originale e presenta alcune delle città descritte da Marco in veste di ambasciatore di Kublai Khan. Attraverso una narrazione evocativa, il pubblico intraprende un viaggio fantastico tra luoghi immaginari, ognuno ricco di dettagli e significati, che riflettono l’incontro tra culture e la complessità dell’esperienza umana.
Il racconto delle città visitate risulta piuttosto confuso (lo è il testo) nonostante un paio di città risultino più chiare e interessanti delle altre come Armilla, composta unicamente da impianti idraulici, e Ottavia, una città-ragnatela sospesa sopra un precipizio, o (L'attualissima) Leonia, che si rinnova accumulando ogni giorno un’enorme quantità di immondizia, Molte delle città sono speculari, presentando doppie o triple identità: Valdrada, che si confronta con la propria immagine nel lago o Eusapia e la sua gemella necropoli per questo spettacolo ben realizzato, ben recitato.che in 50 minuti ha trasportato il pubblico nel mondo visionario di Calvino riscuotendo grandi anzi grandissimi applausi.