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Il comitato Salviamo Firenze consegna una carriola di carbone a Nardella nel giorno della Befana

Gesto goliardico ma significativo.

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La carriola per il Sindaco La carriola per il Sindaco © Facebook
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Il comitato Salviamo Firenze inizia l’anno come l’aveva terminato: in piazza, per chiedere alla Giunta Nardella di intervenire velocemente e in maniera seria contro la speculazione.
Ieri mattina, giorno della Befana gli  uomini e le donne del comitato si sono ritrovati di fronte a Palazzo Vecchio con una carriola piena di carbone e calze di carbone, per il sindaco Nardella e la Giunta, del resto, sottolinea il Comitato Salviamo Firenze, "la Befana davvero non può portar loro altro".
Già il 28 novembre scorso, la stessa carriola servì a consegnare le 11.238 firme raccolte di cittadine e cittadini preoccupati per una Firenze ormai in svendita a fondi di investimento speculativi, perché questa è la posta in gioco.

"Queste firme", chiarisce Massimo Torelli, tra i promotori dell'iniziativa, "rappresentano una preoccupazione che abbiamo raccolto nelle strade di Firenze e per questo per noi sono pesanti. Dovrebbero esserlo anche per un’amministrazione che si è impegnata a cancellare le norme dei 2 quesiti ma che ancora non l’ha fatto, nonostante siamo alla scadenza della legislatura".

Ormai un anno fa, era il 14 gennaio 2023 in piazza De' Ciompi, cominciò la campagna per chiedere l’abrogazione delle 2 norme simbolo pro-fondi di investimento. Ma soprattutto per porre la domanda “Potrai ancora permetterti di vivere a Firenze?”.
Dopo 12 mesi, in cui niente è stato fatto, l’anno si apre con la notizia del record nazionale di Firenze per il caro affitti: Firenze ha superato Milano per il costo degli affitti al metro quadro. "A oggi la risposta alla domanda se è ancora possibile vivere a Firenze sembra essere un chiaro NO", chiarisce Torelli.
“La realtà è che per la Giunta la situazione è sostenibile ed è gestibile solo con interventi cosmetici" aggiunge, "per noi al contrario la situazione della città è insostenibile e crediamo sia necessario intervenire in maniera decisa: alle richieste e alle pressioni crescenti da parte degli investitori che si stanno progressivamente comprando la nostra città, la risposta dell'amministrazione dovrebbe essere "No, grazie. Il mercato è chiuso”.

Queste semplici parole la Giunta non riesce ancora a pronunciarle, ma noi siamo pazienti e continuiamo a chiedere il rispetto degli impegni e un confronto pubblico. E chiediamo a tutti i gruppi consiliari, nuovi e vecchi, di esprimersi.”

Il comunicato della giunta del 23 dicembre scorso risponde ancora a questa visione pensando di poter mitigare (per gli studentati di lusso, che sono dannosi per la città, ma più in generale per tutti gli interventi urbanistici) i danni già creati e quelli che arriveranno se la visione di città non cambierà. Ma in questa maniera non si salva Firenze e si fa rientrare dalla finestra quanto si era promesso di far uscire dal quadro cittadino.

 

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