Buon fine settimana camminatori e camminatrici! Eccoci di nuovo insieme per scoprire un nuovo percorso tra i boschi della Valdisieve. Non vi fate ingannare dal nome! Questo itinerario è molto bello (è uno dei miei preferiti) e di infernale ha ben poco; è facile, ha una lunghezza di ca. 8 km per una durata di ca. 3 ore.
Scopriamolo insieme!
Il percorso passo passo
Lasciamo la macchina in fondo a Santa Brigida, dove Via Doccio diventa Via di Parga. Torniamo quindi un pezzettino indietro per raggiugere la Chiesa di Doccio alla cui destra (in Via Monterotondo) partono i sentieri; in questa parte si trova anche una fontana per riempire le borracce.
Galleria fotografica
Iniziamo quindi a salire nel bosco lungo il sentiero 6, costeggiando il Fosso del Risaio, verso Violana (qui è presente una Burraia, ma in proprietà privata), dove ci aspetta la mia amata cascata (purtroppo in estate è secca). Fatte le foto di rito alla cascata ripartiamo e poco dopo svoltiamo a sinistra per Pesciulle (sentiero 3), dove troveremo una bellissima ed inquietante casa abbandonata (si consiglia di non entrare). Prima di raggiungere la casa incontriamo anche un'imponente cerrosughera a cui piacciono un sacco gli abbracci.
Da Pesciulle continuiamo sul sentiero 3 che ci porta all’interno della VALLE DELL’INFERNO con bei boschi ed un ambiente abbastanza selvaggio. Il sentiero ci accompagna fino in cima al monte; da segnalare il curioso nome della sorgente (acqua buona) qui presente: DICAZZOtto. Arrivati in cima troviamo Casa Tagliaferro, una vecchia colonica abbandonata, crollata in parte di recente e di cui a breve rimarrà in piedi ben poco (fate molta attenzione!). Da qui si va verso destra sul sentiero 00 e si incontrano panorami mozzafiato a 360°. Questo è uno dei mei posti del cuore: un punto panoramico bellissimo dove sembra di essere su un altro pianeta.
Prendiamo poi per Croce Aceraia e riscendiamo in paese (sentiero 6) passando nuovamente da Violana.
Il percorso può essere fatto anche all'incontrario, ma io ho sudato veramente 7 camice.
In conclusione: non è proprio un inferno.
Maggiori info su due cosine:
- La chiesa di Doccio è in realtà la cappella privata della famiglia Leonardi che possedeva molti terreni intorno al paese, chiamata anche Oratorio di S. Francesco. Questa fu edificata nel 1747 e donata alla parrocchia di Santa Brigida in seguito alla morte di Filippo Leonardi (09,08,1916). La Chiesa è stata poi restaurata negli anni '80.
- La Cerrosughera è un albero raro e possiede sia caratteristiche del Cerro che della Sughera. In Italia, la prima segnalazione dell’albero venne fatta all'inizio del 1800 in provincia di Verona. Vediamo le sue caratteristiche:
- Semi sempreverde, con foglie verdi per tutto l'inverno per rinnovarsi verso febbraio-marzo.Alcuni esemplari raggiungono i 25 metri.
- Tronco sinuoso, con corteccia bruna con fessure.
- Foglie con forma ovale con margine dentato; sulla superficie superiore sono verde scuro, in quella inferiore sono più chiare.
- Fioritura intorno ad aprile-maggio con fiori piccoli e verdastri.
- Ghiande, in ottobre, simili a quelle del cerro, con una cupola con lunghe squame (simili a capelli con gel)
Non mi resta che augurarvi una buona ed infernale escursione!
Alcune informazioni tecniche:
- qui trovate la cartina completa del Sentiero delle Burraie
- qui trovate la mia pagina Wikiloc ed il percorso nella Valle dell'Inferno (se non avete questa app scaricatela perchè è gratuita e molto utile per conoscere nuovi percorsi)
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Articolo a cura di :
Arianna Lobina - "I Sentieri di Arianna"