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Confronto elettorale. Sprint finale per i sei candidati a Borgo.

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Confronto elettorale. Sprint finale per i sei candidati a Borgo. Confronto elettorale. Sprint finale per i sei candidati a Borgo. © n.c.
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Perfetta organizzazione per il confronto elettorale organizzato dal Il Galletto ed il mensile Il Filo, svoltosi ieri (mercoledì 21 maggio) presso la piazzetta antistante la sede del settimanale Il Galletto. I sei candidati a Sindaco per Borgo San Lorenzo hanno risposto alle domande selezionate dai giornalisti Massimo Rossi e Paolo Guidotti, parte delle quali provenienti dal pubblico e parte raccolte dal nostro giornale.

Una campagna elettorale lunga, iniziata con la formazione delle prime liste civiche già a Dicembre 2013. Le primarie del centro sinistra e del Movimento 5 Stelle nei primi mesi dell'anno, la formazione delle liste e dei programmi di ogni candidato a Sindaco, in tempo utile per partecipare alla competizione elettorale. Una campagna elettorale vissuta da tutti i candidati pienamente, con rispetto ed attenzione alle esigenze dei cittadini, e che si chiuderà venerdì 23 maggio.

Il Galletto insieme al Il Filo e con la collaborazione di OKMugello, ha terminato il giro dei confronti nel Mugello proprio con la tappa borghigiana. Una serata con temperatura mite che ha permesso la partecipazione di oltre 150 persone.

Successivamente alla definizione delle modalità del confronto, i giornalisti Rossi e Guidotti hanno sottoposto le loro domande ai candidati. Toccando vari argomenti tra cui il lavoro, l'urbanistica, la sanità ed il comune unico. La formula del confronto ha previsto anche delle domande dirette, oltre che delle domande selezionate tra quelle pervenute dal pubblico.

Da segnalare alcuni botta e risposta tra Paolo Omoboni e Matteo Gozzi, e gli interventi di Luca Margheri, il quale è l'unico candidato che ha palesato un tris femminile per il ruolo di assessore della sua giunta, tra cui Piera Ballabio consigliere uscente di Libero Mugello.

La sintesi delle dichiarazioni dei singoli candidati può essere riassunta come  segue:

Paolo Omoboni (centrosinistra):

Sul lavoro, il Comune dovrà essere un punto di riferimento fra gli imprenditori, i lavoratori e il mondo della scuola, programmando azioni per sviluppare impresa a Borgo San Lorenzo. Le imprese chiedono soprattutto impegni sulla semplificazione amministrativa, anche attraverso un alleggerimento della burocrazia che tende a complicare il già difficile rapporto tra imprese e istituzioni. L’adozione del RUC  impegnerà la prossima amministrazione all’approvazione definitiva, sulla base anche delle osservazioni che perverranno, tenendo ben saldi i principi generali di non prevedere ulteriore consumo di suolo, ma valorizzare recupero e sostenibilità, tutela del territorio, qualità urbanistica e trasparenza. Sul tema della sanità dobbiamo considerare che sul territorio ci sono risorse e servizi, come l’Ospedale, che sono essenziali. Noi dobbiamo difendere tale presidio opponendoci a tutte quei provvedimenti di razionalizzazione che si traducono in una riduzione dei reparti e servizi connessi. Dobbiamo recuperare un valore politico determinante come l’unità di intenti e di obiettivi, agendo come un comune unico. Il mezzo con cui possiamo raggiungere questo obiettivo è il salto di qualità che l’Unione Montana dei Comuni deve fare, riuscendo ad essere un volano di sviluppo e, parlando come voce unica, riuscire a incidere sulle decisioni provinciali e regionali, facendo emergere le nostre priorità.

Franco Frandi (dal cuore di borgo):

Per il lavoro, sappiamo che la situazione è davvero difficile: quello che proponiamo è una programmazione strategica di sviluppo a medio/lungo termine nell’ottica del Sistema-Mugello, cercando di avvicinare le istituzioni scolastiche alle aziende del territorio, migliorandone la collaborazione e l’integrazione. Il metodo da noi applicato si basa sulla partecipazione e condivisione delle varie problematiche, le quali, forse, sono state assenti nella stesura del RUC. A tal proposito abbiamo intenzione di attivare una serie di controlli per vigilare su quello che avviene nel nostro territorio e orientarci alla sostenibilità ambientale, energie alternative evitando altre colate di cemento. Sul problema Ospedale, vorremmo delle garanzie effettive, al di là delle promesse: in più, dobbiamo iniziare a coinvolgere tutte le amministrazioni mugellane, dato che la questione investe un contesto ben più ampio del solo comune di Borgo San Lorenzo. Riguardo al tema del comune unico, noi siamo per i piccoli passi e provvederemo a far funzionare meglio l'Unione dei Comuni e le funzioni associate.

Luca Margheri (Lista Cambiamo Insieme):

La questione lavoro è un’emergenza. Chiamerò imprenditori e organizzazioni di categoria per concordare un piano straordinario di azione per creare nuovi posti di lavoro e sostenere le imprese. Siamo stati i primi a denunciare pubblicamente la sciocchezza di prevedere una nuova area commerciale accanto all’ospedale. Assurdo, in una zona così satura e con i problemi strutturali dell’ospedale. Le liste civiche hanno proposto di cancellare la previsione, la maggioranza non ha potuto dire di no. Ci convincono ben poco anche alcune previsioni nella zona di via Marconi, e l’idea di costruire un ponte e una strada che attraversano le Cale e i Bastioni. Si tratta di riprendere in mano il disegno complessivo del RUC, e questo sarà possibile perché non dimentichiamo che ancora il RUC non è in vigore, e con le osservazioni in vista della definitiva approvazione è possibile incidere e modificare. Quanto all’ospedale sono mesi che sto sollevando la questione. Che è gravissima ed è stata assurdamente minimizzata dal sindaco e da tutta la maggioranza. Anche in questo caso, se non ci fossero stati i giornali locali, e se non ci fossero state le liste civiche, in consiglio comunale non ne avrebbe parlato nessuno. C’è un documento che ipotizza la demolizione dell’ospedale, e questi fanno finta di nulla, minimizzano. Solo per questo andrebbero tutti mandati a casa. L’ospedale è a rischio perché ha gravi problemi strutturali. Prendiamo atto delle rassicurazioni del presidente della Regione ma non vorremmo fossero rassicurazioni elettorali. Per quanto riguarda il comune unico, noi intendiamo procedere a rafforzare quello che è già esistente, con la convinzione che nel prossimo futuro un comune unico potrà essere possibile.

Matteo Gozzi (Movimento 5 Stelle):

La premessa è l’atteggiamento che il Sindaco deve avere, deve decidere se vuole privilegiare la sua carriera o gli interessi dei cittadini. Nel primo caso non sarà mai indipendente e dovrà accettare le imposizioni che gli arrivano dai suoi “capi” siano essi il partito, la Regione, l’Asl o altri. Questo è quello che è avvenuto a Borgo negli ultimi 30 anni con sindaci che poi sono passati ad altri incarichi politici o amministrativi e non potevano prendere posizione contro il loro futuro “datore di lavoro”. Per me è diverso: farò il sindaco al massimo per due mandati, poi per le regole del Movimento 5 Stelle dovrò cessare la politica attiva. Questo è un grande stimolo per fare qualcosa di importante, ad esempio mi piacerebbe passare alla storia come il sindaco che ha unito tutto il Mugello in un unico comune. Poi questo mi dà le mani libere verso tutti: la soluzione del problema dell’Ospedale è in alto mare perchè mancano i terreni ed i soldi e richiede un grande sforzo di volontà politica per rapportarsi alla Regione. Io lo posso fare tranquillamente, il candidato del centrosinistra dovrà accettare gli stop che vengono dai suoi superiori. Infine bisogna avere idee ma anche la forza di implementarle. Per questo è importante avere sempre un atteggiamento di apertura perché le migliori soluzioni nascono dall’incontro di esperienze e dal dialogo. Ma anche una squadra di assessori e consiglieri coesa e motivata, che “sia sul pezzo” tutti i giorni e sia un riferimento ed uno stimolo continuo per l’amministrazione.

Claudia Masini (L'altra borgo)

Lavoro che non c’è. Eppure un sindaco dovrebbe mirare a migliorare la qualità della vita, come fare?Questo è uno dei drammi prodotti da questa crisi economica, il nostro territorio ne è stato investito in pieno. Nella consapevolezza di quali siano gli strumenti effettivi in mano ad un’amministrazione comunale credo che si debba partire da un assunto di fondo: questa situazione è stata prima causata e poi aggravata da politiche tutte tese a favorire i profitti rispetto ai salari, a smantellare il settore pubblico per favorire gli interessi privati. Da questa consapevolezza parte il mio convincimento: oggi, solo  un nuovo intervento pubblico, un nuovo ruolo del settore pubblico in economia, può aiutarci ad uscire dal pantano. Non parlo di assistenzialismo, parlo, lo dicevo all’inizio, di liberare quelle risorse che sono disponibili ma, per effetto del patto di Stabilità, inutilizzabili dal Comune. Sono molto critica nei confronti del Ruc. In primo luogo per una questione di metodo: la stesura del regolamento è avvenuta senza un adeguato coinvolgimento e senza un’adeguata informazione per i cittadini. Su questo vorrei recuperare il vuoto che si è prodotto. Nel merito delle scelte le considerazioni da fare sarebbero tante, mi limito a tre questioni: le volumetrie sull’edificabile mi appaiono, nella attuale fase di blocco del mercato immobiliare, eccessive. Metterei subito mano alla questione delle imposte e dei tributi comunali introducendo criteri di forte progressività. I dati sulla disoccupazione e sull’impoverimento dei cittadini di Borgo sono allarmanti. Ora più che mai è fondamentale una tutela delle fasce sociali più deboli, di tutte quelle persone che sono state travolte o impoverite dagli effetti di questa crisi economica.

Luca Ferruzzi (Forza Italia)
Mi sono candidato per un partito, Forza Italia, che privilegia il liberalismo, la voglia di fare, la creazione di opportunità di lavoro; il mio intento è proprio quello di smuovere una situazione da troppo tempo stagnante. L’assistenzialismo, la burocrazia, l’incapacità di effettuare scelte mirate ad aiutare il sistema produttivo invece di deprimerlo e di soffocarlo non mi fanno presagire nulla di buono per la nostra terra e per la nostra gente, che se ne va perché qui non c’è nulla da fare. Il regolamento urbanistico non è stato pensato per massimizzare le opportunità di lavoro del settore. A parità di superficie coperta, sui capannoni industriali c’è molto meno lavoro che sull’edilizia abitativa. Inoltre, nel RUC, si poteva forse lavorare un po’ di più razionalizzando l’area della Soterna, che invece non ha subito praticamente modifiche. Sull’ospedale, poi, e sulla sua difesa, è stato detto di tutto. Noi ci associamo, ma con una parola in più: a norma di Costituzione non è l’ASL, ma il Sindaco che è responsabile della salute pubblica del suo territorio. Le armi, anche estreme, per difendere l’ospedale ci sono e penso di averle ben chiare.

 

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