L'impianto idroelettrico sul fiume Santerno (in località Coniale Rimessa, a Firenzuola) non si farà. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri (Dipartimento per il Coordinamento amministrativo) con deliberazione dello scorso 5 luglio; mettendo fine ad una vicenda lunga tre anni.
Era il 2010, infatti, quando una società di Firenzuola presentava un progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico sul Santerno; progetto sottoposto dalla Provincia di Firenze a Valutazione di Impatto Ambientale.
A questo punto, però, alcuni cittadini di Coniale ed alcune associazioni (Geol@b e l'associazione Cittadini per la difesa del Santerno) presentarono una serie di osservazioni per contestare la fattibilità dell'impianto. E' anche per questo che, nella conferenza dei servizi del 12 maggio 2012, vennero richiesti al proponente alcune integrazioni. Ed è per questo che. nel successivo autunno, il progetto venne modificato.
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La successiva Conferenza dei Serviziavrebbe visto una sostanziale spaccatura: da una parte la proprietà e la Provincia di Firenze (favorevole al progetto), dall'altra la Commissione del Paesaggio del Comune di Firenzuola e la Sovrintendenza ai Beni Ambientali (SBAPSAE).
Per risolvere questo conflitto tra interessi antagonisti ci si è quindi rivolti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo). E il dipartimento, nella riunione del 9 maggio 2013 (cui hanno partecipato la Provincia di Firenze, la ditta Contenergi, il Comune di Firenzuola e la Sovrintendenza ai Beni Ambientali) ha sollecitato un nuovo sopralluogo, avvenuto il 15 Maggio 201.
Il contrasto tra le parti è rimasto però invariato; e il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo ha predisposto la deliberazione, approvata dal Consiglio dei Ministri in data 5 Luglio 2013, con la quale si nega l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto. Ora la Provincia di Firenze dovrà chiudere il procedimento nel rispetto della decisione presa dal Governo.
L'Associazione Cittadini per la difesa del Santerno, in una nota, esprime soddisfazione per l'esito della vicenda che, a suo dire: "ha salvato da un intervento devastante uno dei tratti più belli del fiume Santerno". Al tempo stesso sottolinea l'eccezionalità della procedura, pur prevista dalla legge, che ha portato la questione fino al tavolo del Governo. "In sede di Conferenza dei Servizi - afferma - erando disponibili tutti gli elementi, se non di più, che agli occhi del Governo hanno fatto prevalere l'interesse ambientale e paesaggistico su quello energetico e della libertà d'impresa".