Talvolta nascono circoli virtuosi ed è ciò che è avvenuto nel corso di questa primavera in cui realtà affini, solo apparentemente distanti, si sono incontrate nelle scuole del Mugello.
Il Villaggio dei popoli (cooperativa no-profit con trentennale esperienza nel settore del commercio equo-solidale e del consumo critico) ha promosso il progetto, finanziato dalla Regione Toscana, “Consumi o scegli? Filiere alimentari e sviluppo sostenibile” ad alunne e alunni di quattro classi terze (3a, 3c, 3e, 3f) della secondaria di 1° grado dell’IC Scarperia e San Piero.
Scopo principale dell’attività è stato quello di coinvolgere le classi, attraverso pratiche ed emozioni, nella presentazione di stili e scelte di vita consapevoli e nella promozione di una cittadinanza globale.
Il progetto si è articolato in tre incontri, tutti svoltisi sotto la guida sapiente delle operatrici di “La Escalera”, bottega del commercio equo e solidale di Borgo San Lorenzo: nel primo, attraverso un gioco di ruolo, le classi hanno simulato regole ed operazioni tipiche del commercio internazionale, dividendosi al loro interno in quattro gruppi rappresentanti paesi produttori di beni alimentari (Messico, Stati Uniti, Costa d'Avorio, India, ad esempio); nel secondo, hanno potuto riflettere sui meccanismi economici che generano nel mondo iniquità e sulle interdipendenza fra economie e risorse di differenti aree geografiche; hanno poi conosciuto la realtà della Unión de Cooperativas Agropecurias Soppexcca (UCA Soppexcca), nata nel 1997, che si occupa della commercializzazione del caffè di piccoli produttori e produttrici nel distretto di Jinotega, nel nord del Nicaragua.
Nell’ultimo incontro infatti, tenutosi martedì 7 maggio 2024 nell’auditorium di San Piero a Sieve, le quattro classi hanno incontrato Urania Lisseth Hernandez, presidente, e Fatima Ismael, direttrice della Soppexcca che hanno raccontato la loro personale esperienza di riscatto e di successo della cooperativa che ha sviluppato, negli anni, un sistema di coinvolgimento dei propri soci che va oltre la semplice relazione commerciale, includendo aspetti sociali e comunitari, come la sostenibilità ambientale, la dignità del lavoro, la parità di genere e l’attenzione alle nuove generazioni.
Il nostro commento finale è sicuramente positivo perché abbiamo imparato che dietro una semplice confezione di cacao o caffè ci sono ingiustizie e miseria, scelte precise che possono arricchire o impoverire, scelte che noi compratori dobbiamo compiere in modo consapevole e informato quando acquistiamo qualunque prodotto.