OK!Firenze

Tommaso Cuoretti in protesta contro la chiusura della banca a Londa: un piccolo segnale di speranza

Dopo un colloquio con il direttore regionale, il sindaco ottiene la riapertura del bancomat, ma proseguirà nella sua battaglia

  • 563
Cuoretti con Nocentini della CRF Cuoretti con Nocentini della CRF © Cuoretti
Font +:
Stampa Commenta

Si è concluso intorno alle 17:30 il gesto di protesta pacifica del Sindaco di Londa, Tommaso Cuoretti, contro la chiusura della filiale della Cassa di Risparmio di Firenze, facente parte del gruppo Intesa San Paolo, l'unico sportello bancario presente sul territorio di Londa.

Il Sindaco, che aveva deciso di occupare simbolicamente l'interno della banca oltre l'orario di chiusura, è uscito spontaneamente dopo aver avuto un colloquio con il direttore regionale, Tito Nocentini. La protesta, che ha attirato l'attenzione di numerosi esponenti politici della Valdisieve e del Mugello, era volta a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni riguardo alla crescente mancanza di servizi essenziali nelle aree montane.

Le parole del Sindaco Cuoretti al termine della protesta:

"Ho deciso di uscire dalla filiale della Crf dopo un lungo colloquio con il direttore regionale, Tito Nocentini. Quest'ultimo mi ha chiaramente detto che non avrebbe mai sporto denuncia contro di me, per evitare di far fare una figuraccia alla banca. Tuttavia, ha fatto intervenire due auto di vigilanza privata, già presenti davanti alla banca, per garantire la mia sicurezza fino al momento della mia uscita spontanea. La discussione, inizialmente molto animata, si è conclusa con l'accordo che lo sportello bancomat per prelievi e versamenti sarà riattivato al più presto e che la banca si impegnerà a garantire un servizio puntuale per tutti quei clienti che, per necessità particolari, non possono recarsi in altre filiali. Non è molto, e non ho certo intenzione di fermarmi qui con la protesta, ma almeno un piccolo segnale di speranza si apre all'orizzonte."

La protesta di Cuoretti ha evidenziato ancora una volta il disagio delle aree interne, spesso depauperate di servizi essenziali a causa di logiche di profitto che non tengono conto delle esigenze delle persone che vivono in questi territori. Il Sindaco ha sottolineato l'importanza di mantenere aperti questi presidi fondamentali per la vita delle comunità montane, lanciando un appello alla politica affinché si faccia carico di queste problematiche.

L'iniziativa ha trovato il sostegno di numerosi esponenti locali, tra cui i consiglieri regionali Benucci, Tozzi, Capirossi, il segretario metropolitano del PD Monica Marini, e i sindaci e assessori dei Comuni di San Godenzo, Pontassieve, Rufina, Dicomano, Scarperia e San Piero.

Nonostante la protesta non abbia portato a un cambio di rotta immediato da parte della banca, l'accordo raggiunto sul ripristino del servizio bancomat rappresenta un primo passo verso una soluzione. Il sindaco Cuoretti ha ribadito la sua intenzione di continuare a lottare per garantire i servizi essenziali ai cittadini di Londa, evidenziando come la chiusura della filiale rappresenti una minaccia per la vitalità economica e sociale dell'intero territorio.

Lascia un commento
stai rispondendo a