
“Cherche des billets” sembrava diventato il tormentone del passato fine settimana a Parigi. La scritta su fogli, in mano a persone che cercavano di recuperare un ingresso per il concerto di Cyndi Lauper all’Accor Arena di venerdì 28 marzo e per uno dei quattro concerti di Jeanne Mas al Théâtre Trianon dal 27 febbraio al 2 marzo.
Cyndi Lauper concludeva proprio a Parigi la sua ultima tournée; quindi, era “Ora o mai più” (a meno che non faccia come altri artisti che poi cambiano idea) e i 20.000 posti disponibili erano esauriti ormai da settimane.
Nell’Arena, un pubblico di tutte le età e di tante nazioni (abbiamo sentito molti parlare italiano), molti, soprattutto le donne, con outfit evocanti la Cyndi di “Girls Just Want to Have Fun”, la canzone che la lanciò nel 1983, regalandole una popolarità mondiale che ancora oggi sembra non essersi ossidata.
Ora d’inizio le 20:00, ma è Tracy Young ad intrattenere gli spettatori fino alle 21:30, quando finalmente la scenografia esplode e proietta sul palco Cyndi in una specie di tuta spaziale grigia che apre il concerto con “She Bop”, seguita a ruota da “I Drove All Night”.
Poi parla, tanto (e non capisco perché agli americani piacciano tanto i discorsi in inglese in terre di lingue diverse, come se fosse scontato che tutti capissero), e finalmente riprende a cantare, una dietro l’altra, le canzoni che hanno fatto da colonna sonora a più di una generazione.
“Time After Time” crea quella magia che tutti si aspettavano, “Who Let in the Rain”, poi si cambia ed esce che sembra un galletto: parrucca gialla e piume gialle sulle maniche e canta “Iko Iko”.
Ancora un lungo discorso sulla violenza alle donne e sulla parità di genere, e motiva quella piattaforma in mezzo alla platea che tutti si chiedevano perché stesse lì. Cyndi scende dal palco, scortata arriva a quella specie di disco in mezzo al pubblico, estrae un enorme foulard arcobaleno che, sospinto dai ventilatori, vola sopra la cantante che intona “True Colors” nel momento più alto di tutto il concerto.
“True colors are beautiful like a rainbow”, cantano 20.000 persone incoraggiate da una Cyndi Lauper inossidabile.
Nonostante più di 40 anni di carriera, risale sul palco centrale e torna ad essere la ragazza che litigava con la madre in “Girls Just Want to Have Fun”, che canta ancora a squarciagola per chiudere, tra il pubblico in delirio, con “Money Changes Everything”.
Ed è vero che i soldi cambiano tutto, tranne l’amore che il pubblico ha continuato ad avere per questa grande artista che, a 72 anni, ha dimostrato di avere ancora la voce, la verve, la simpatia e il magnetismo che l’hanno fatta essere veramente piena di “Colori veri”, bella come un arcobaleno!
Stessa ricerca dei biglietti anche per i quattro concerti di Jeanne Mas al Théâtre Trianon, anch’essi completamente esauriti.
Forte dei brani dell’ultimo CD “Mon Elix” e di una promozione TV forse anche inaspettata, l’artista simbolo degli anni ‘80 della musica francese ha regalato ai parigini quattro serate veramente straordinarie.
Già dall’apertura del sipario con “Nous” il pubblico ha cominciato a ballare e, una dietro l’altra, le canzoni di 40 anni di carriera sono sfilate sul palco di uno dei più bei teatri della capitale francese.
“Vivre Libre”, “Shakespeare”, “La Bête Libre”, “Cœur en Stéréo” con quel mix di eleganza, stravaganza e simpatia che ne fecero l‘idolo delle ragazze francesi, in un concerto di grandissimo effetto.
L’artista francese, che debuttò in Italia accanto a Troisi in “Ricomincio da Tre”, ripercorre una vita di musiche e successi, non ancorandosi alle dieci canzoni simbolo, ma proponendo anche la nuova – e tra l’altro bellissima – produzione degli ultimi anni.
Si cambia d’abito: dal rosso e nero di un abito elegante con bustino di pelle, passa a un tubino di paillettes che, nonostante non sia più una sedicenne, ne esalta un fisico da modella, corredato di Borsalino nero, e riprende la sfilza dei successi: “L’Art des Femmes”, “Johnny Johnny”, la bellissima “Je Passe” (dall’album dell’anno scorso), “S’envoler Jusqu’au Bout”, “Dernière Song”.
Quando si siede sullo sgabello e intona, accompagnata dalla chitarra, “Lisa”, il pubblico è in estasi.
Jeanne è fortissima ed ha dimostrato, in alcuni concerti, che brani nati come pezzi da discoteca, eseguiti invece solo con la chitarra, prendono una magia incredibile.
Ed è per questo che attacca l’intramontabile “En Rouge et Noir”, per metà solo acustica, per poi tornare con tutta l’orchestra e il pubblico letteralmente in delirio.
Immancabile chiusura con “Toute Première Fois” di un concerto (perché purtroppo solo uno dei quattro abbiamo potuto vedere) eccezionale, con un’icona della musica d’oltralpe che sarà in tour fino a fine aprile nelle maggiori città francesi.
Date quasi tutte sold-out, ma se dovesse capitarvi di andare in Francia… io un pensierino ce lo farei!