
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista (Prc), denuncia apertamente quella che considera un'epurazione di matrice fascista nei confronti di Tomaso Montanari. Montanari, storico dell'arte di fama, è stato rimosso dalla presidenza del Museo Ginori, in un atto che secondo Acerbo non ha nulla a che fare con le sue competenze professionali, ma con le sue opinioni politiche antifasciste e le critiche al governo Meloni. Acerbo denuncia la prepotenza della destra, che non si preoccupa di nascondere la vera motivazione dietro il licenziamento di Montanari, un atto che dimostrerebbe chiaramente l'intolleranza politica di questo governo.
Secondo Acerbo, la sostituzione di Montanari con un esponente della destra senza competenze specifiche è una dimostrazione del “spoil system” che ha infiltrato anche la cultura, in cui le nomine vengono fatte in base alla fedeltà politica piuttosto che alle capacità professionali. Acerbo critica anche la complicità del centrosinistra nell'accettare questo sistema, che ha trasformato le istituzioni culturali pubbliche in fondazioni di diritto privato e sotto il controllo diretto del governo.
L'episodio evidenzia, secondo Acerbo, come le forze politiche governative stiano dando priorità alla lealtà politica rispetto alla meritocrazia e alle competenze, delegittimando l'indipendenza delle istituzioni culturali. Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà a Montanari, sottolineando la lotta comune per la difesa della Costituzione e per il rispetto della libertà di espressione.