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Donata Bianchi: “A proposito dell’asterisco per le comunicazioni provenienti dagli uffici della Direzione del Consiglio comunale”

Ecco la replica della Presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione di Palazzo Vecchio.

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La consigliera Donata Bianchi La consigliera Donata Bianchi © comune di Firenze
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“Grande scandalo pare abbia suscitato l’uso dell’asterisco al posto della barra a separare maschile e femminile, all’interno di una comunicazione proveniente dagli uffici della Direzione del Consiglio comunale (leggi qui) e nelle critiche dell’opposizione, che un giornale definisce addirittura di fuoco. Le invettive – spiega la Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi rispolverano alcuni classici quale l’ideologia o l’oltranzismo gender, in fondo fortemente maschilisti e discriminatori. Dalle loro affermazioni emerge una chiusura netta rispetto al tema delle soggettività, come peraltro richiesto anche da un Regolamento del Comune di Firenze che anni fa adottò le Linee guida per l’uso di un linguaggio amministrativo non sessista e discriminatorio.

Io voglio invece rivendicare – continua la presidente Donata Bianchi – la capacità degli Uffici di accogliere la richiesta di un rispetto linguistico che corrisponda anche a scelte, certo tutte da consolidarsi, fatte da questa Amministrazione nella direzione di dare una maggiore visibilità ad una buona politica attenta alle differenze siano esse di genere, condizione individuale oppure origine. L’asterisco potrà non essere una scelta elegante, la discussione è aperta, ma certamente è una forma che include e sensibilizza a osservare il mondo nella sua complessità. È un espediente grafico – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione – che sento in sintonia con principi di eguaglianza, tolleranza e accoglienza, e che rispetta anche l’integrazione tra le strutture consultive dell’ente di una consulta legata alla comunità delle persone LGBTQIA+: una sigla con tante lettere per tante esperienze, esistenze, vite da rispettare contro ogni forma di discriminazione”. 

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