15 MAR 2025
OK!Firenze

Il riconoscimento delle donne nella toponomastica: a Pontassieve un'installazione per riflettere sul tema, ecco quando l'inaugurazione

Le vie e le piazze dei nostri paesi sono, in gran parte, intitolate a uomini. Ma perché? È una questione di storia?

  • 86
CERCHIAMO ALTRE VIE - Un'installazione per riflettere sulla visibilità delle donne partendo dalla toponomastica CERCHIAMO ALTRE VIE - Un'installazione per riflettere sulla visibilità delle donne partendo dalla toponomastica © Comune di Pontassieve
Font +: 22px16px
Stampa Commenta

Le vie e le piazze dei nostri paesi sono, in gran parte, intitolate a uomini. Ma perché la toponomastica, ovvero il sistema di denominazione degli spazi pubblici, è quasi completamente dominata da nomi maschili? È una questione di storia? Forse, la storia non ha mai considerato le donne come protagoniste principali? Oppure si tratta semplicemente del fatto che poche donne hanno avuto il riconoscimento storico che meritavano? La predominanza delle figure maschili nelle denominazioni di strade e piazze non è solo una questione storica e culturale: essa ha un impatto profondo sulla percezione sociale e contribuisce, sebbene in modo spesso inconsapevole, a perpetuare l’emarginazione dei contributi femminili in ogni settore. Dalla storia all'arte, dalle scienze alla cultura, la visibilità delle donne continua a rimanere ridotta, anche quando si parla dei luoghi che attraversiamo ogni giorno.

Una nuova iniziativa, promossa dalla Biblioteca Comunale di Pontassieve, insieme all’ANPI Val di Sieve e lo SPI CGIL Valdisieve, intende fare luce su questa problematica, proponendo un punto di riflessione sulla quasi totale invisibilità delle donne negli spazi pubblici. Il progetto, denominato "Cerchiamo Altre Vie", si concentra sulla toponomastica, portando l’attenzione sulla necessità di riconoscere le donne che hanno contribuito in modo significativo alla storia e alla cultura, ma che sono state spesso messe in ombra o ignorate.

L’inaugurazione dell'installazione avverrà domani - mercoledì 5 marzo - alle ore 17.30 presso la Biblioteca Comunale di Pontassieve. L’esposizione resterà aperta per tutta la durata del mese di marzo, invitando così i cittadini a visitarla e riflettere sul significato profondo di un cambiamento che non riguarda solo i nomi delle vie, ma la nostra concezione di ciò che significa essere donne nella società contemporanea.

L’installazione vuole essere un atto simbolico ma anche pratico, un’occasione per tutti i cittadini di riflettere e ripensare la loro quotidianità, guardando le strade, le piazze e i luoghi che frequentano con un’ottica più attenta alla parità di genere. "Cerchiamo Altre Vie" non si limita infatti a essere un semplice intervento estetico, ma mira a creare un dialogo profondo sul valore del contributo femminile. Restituire il giusto riconoscimento alle donne che hanno scritto la storia e hanno influito sulla società è un passo fondamentale per riequilibrare il nostro patrimonio culturale, ma anche un’importante occasione per rafforzare l’autostima delle giovani ragazze. Inoltre, questo cambiamento non è solo una questione di simboli, ma un impegno concreto per influenzare positivamente le future generazioni.

Il legame tra toponomastica e violenza di genere è più stretto di quanto si possa immaginare. La percezione di inferiorità delle donne, alimentata dalla scarsa valorizzazione dei loro contributi, può contribuire ad alimentare dinamiche di prevaricazione e disuguaglianza. Ogni gesto che rinforza l’idea che la donna è una figura marginale rispetto all’uomo, anche se piccolissimo, contribuisce a consolidare uno schema mentale che ha radici profonde nella nostra cultura.

L'iniziativa "Cerchiamo Altre Vie" si propone, dunque, di modificare questa visione, invitando tutta la comunità a riflettere su come gli spazi pubblici possano diventare veicoli di inclusione, riconoscimento e valorizzazione delle donne come protagoniste attive nella vita sociale e culturale. Non più solo figure secondarie o sottovalutate, ma soggetti pienamente partecipi alla costruzione della nostra società.

Lascia un commento
stai rispondendo a