Avevo titolato l’articolo di presentazione “I dunque di Bergonzoni arrivano giovedi 4 dicembre”, ed i “Dubbi” sono arrivati sul palco del Giotto di Borgo San Lorenzo in uno tsunami di parole e di risate proposto nel primo degli appuntamenti in abbonamento per la stagione 2025/26 con il nuovissimo spettacolo di uno dei migliori artisti del panorama italiano: Alessandro Bergonzoni.
Lo stile è quello inconfondibile ed inimitabile che da “Le balene restino sedute” l(Palma D'Oro di Bordighera come miglior libro comico dell'anno) ha fatto di Bergonzoni uno dei riferimenti della comicità fatta di tante parole ma soprattutto di tanta testa.
È profondo, nonostante il vortice di parole cerchi di mascherare lo spessore con una valanga di battute talmente serrate che a volte la successiva è ancora coperta dalle risate generate dalla precedente..
Lui che non scrive libri, scrive su i libri, Lui che ha chiamato i cani, Aiuto, Scusi, e Signore,Whisky quelli stessi cani che non fanno niente, si avvicini pure, poi si scopre che “Non fanno niente” vuol dire semplicemente che non hanno un lavoro, il mordere non rientra nella frase, o Jesù, Giuseppe e Maria, La Congiungivite, lo scendere in platea gridando “Donne! È arrivato L’aguzzino” e tutte le storpiature letterali che l’hanno reso uno dei comici più amati.
Intorno alla scrivania-sarcofago Bergonzoni parla di tutto, di guerre, di educazione dei figli, di violenza,a volte talmente a raffica che si rischia di perdere l’orientamento in questo spettacolo bellissimo che, con un sold-out eccezionale ha inaugurato la nuova grande stagione del Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo regalando al pubblico di Borgo una serata di grande comicità, intelligenza e sensibilità.


