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Transizione energetica o speculazione? Impianti eolici e fotovoltaici le critiche della coalizione TESS sulla legge regionale Toscana

Il punto critico evidenziato nel dibattito riguarda la proposta di legge regionale sulle aree idonee, accusata di favorire l’industria delle...

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Un momento dell'incontro Un momento dell'incontro © Tess
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La questione delle aree idonee per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici in Toscana è al centro di un acceso dibattito, alimentato dalla recente Conferenza del 25 gennaio a Borgo San Lorenzo. L’evento, organizzato dalla Coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione), ha visto un’ampia partecipazione di cittadini, esperti del settore, accademici e rappresentanti istituzionali. Tra i relatori figuravano esponenti del mondo scientifico, tra cui docenti universitari e ricercatori del CNR, nonché rappresentanti di associazioni ambientaliste.

Il punto critico evidenziato nel dibattito riguarda la proposta di legge regionale sulle aree idonee, accusata di favorire l’industria delle energie rinnovabili a scapito della tutela ambientale e del paesaggio. Secondo i critici, la normativa consentirebbe l’installazione degli impianti in aree agricole, montane e ricche di biodiversità, scelte non in base a criteri di sostenibilità ma piuttosto alla convenienza economica delle aziende del settore. L’assenza di un vincolo che imponga l’utilizzo di aree già compromesse, come capannoni industriali e parcheggi, solleva ulteriori preoccupazioni sulla gestione della transizione energetica.

Particolare attenzione è stata posta sulla mancata partecipazione dell’Assessora all’Ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, la quale non ha risposto alle richieste di confronto avanzate dalla Coalizione TESS. Questo silenzio è interpretato come una mancanza di trasparenza nel processo decisionale, con il rischio che il provvedimento venga attuato senza un’adeguata concertazione con le comunità locali e gli enti territoriali.

In questo contesto, la Coalizione TESS ha rinnovato la richiesta di un incontro con l’Assessora per avviare un dialogo costruttivo e condiviso. In caso contrario, l’organizzazione ha dichiarato di voler intraprendere ogni azione possibile per contrastare una normativa ritenuta ingiusta e potenzialmente in contrasto con le normative nazionali ed europee.

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